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Forever Einstein – Racket Science
(Cuneiform)
www.cuneiformrecords.com



Racket Science is an instrumental fine blending of rock, jazz, jazz-rock and surf in wich all the different infleunces combine to form a groovy, well played album

L’etichetta americana Cuneiform si sta muovendo negli ultimi tempi all’insegna del buon gusto e di un lavoro veramente indipendente e artigianale, caratterizzato dalla ricerca di un’impronta stilistica forte e riconoscibile per il proprio catalogo e dalla selezione di band che sappiano portare avanti l’indirizzo dell’etichetta. Il genere prevalente è un rock strumentale di matrice progressive, perseguito tanto fedelmente che forse l’etichetta può essere considerata, nonostante sia ben lontana dall’essere una major, una delle etichette più attive nel promuovere gruppi, anche minori, della scena progressive contemporanea. Perfettamente in linea con le tendenze discografiche della Cuneiform è l’ultimo album di Forever Einstein, trio rock nella più classica delle forme costituito da basso, chitarra e batteria. La musica rigorosamente strumentale di Forever Einstein, che giungono con questo al loro quinto album, attinge alle più varie influenze, dal rock più autentico al jazz, dalla psichedelia al surf. Spesso i brani si sviluppano attorno a frasi semplici, ripetute, portate avanti all’insegna di una sonorità limpida e mai troppo carica. L’album è stato registrato tutto senza amplificatori tramite tecnologia Line6 , il che incuriosirà sicuramente i chitarristi e i bassisti che non rimpiangono il vintage. E’ un album suonato bene e con delle idee musicali valide, godibile e sostenuto da un buon groove. Nell’ondeggiare tra un genere e l’altro, Forever Einstein non propongono mai un brano in tutto e per tutto in stile. Si basano piuttosto sul meccanismo dei “richiami”, così che troviamo stilemi della musica surf/rockabilly in “God has a plan for me, and it involves puppets”, oppure qua e là rimandi a un certo filone rock tanto umoristico quanto complesso come quello di Zappa o Cpt.Beefheart . Il meccanismo è funzionale anche se forse non contribuisce, unica pecca, a dare all’album una direzione unitaria. Complimenti comunque per questo bel disco che dimostra oltretutto di perseguire, insieme agli altri album dell’etichetta, una dimensione musicale oggi tutt’altro che facile.


Giulia Nuti




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