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Jack Johnson - In Between Dreams
(Bush Fire Records)
www.jackjohnsonmusic.com
Simple and quiet songs from beaches of California. For ones who thought before surfers were only macho without brain.
In un momento in cui la sincerità sembra essersi allontanata da una gran parte delle produzioni rock, chi pensava che fosse proprio un surfista californiano (ma di origine hawainana) a dare alla luce ad un disco così spontaneo ed autentico? Questo terzo lavoro (In Between Dreams) del chitarrista e cantante Jack Johnson è un album a spina staccata, essenziale quanto la formazione che lo accompagna (basso e batteria oltre alla voce e chitarra, ovviamente). Chi si aspettava chitarre finto-punk e liriche da festino collegiale rimarrà certo sorpreso: niente di tutto ciò.
Melodie efficaci dalle atmosfere dolci e pacate; canzoni che parlano del quotidiano senza sofismi e sprigionano un genuino ottimismo riflessivo da cui ci si lascia trasportare per tutta la durata dell’album, senza interruzioni. Brani vivi sostenuti e briosi, contraddistinti da quella leggera impronta funk-acustica di percepibile influenza Harperiana (anche se qui più orientato al pop); per averne un esempio basta ascoltare Staple It Toghether.
Ciò che più colpisce è la semplicità spiazzante che ci riporta più alle spiagge intime dei falò e delle chitarre, che a quelle dei macho alla baywatch. Ed è proprio per questa sensibilità che si allontana sia dal rock più commercialmente perverso, che da quello più criptico ed autoreferenziale.
Un album omogeneo ed onesto che saprà sicuramente ricambiare in emozione l’attenzione che gli si dedica. Ascoltate Banana Pankake e capirete come mai questo è un buon album per iniziare bene una giornata, anche se non avete né il mare, né la spiaggia.
Dimitri Berti
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