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Rudy Rotta & Friends - Some of my favourite songs for…
(Slang Music 2004 Italy)
Rudy Rotta é uno dei pochi bluesmen italiani che lavorano regolarmente all’estero e questo fatto, già lodevole di suo, l’ha aiutato a sviluppare una maturità musicale notevole. Un disco di tal fatta, ossia una compilation di pezzi amati e straconosciuti, può rivelarsi trappola micidiale per chiunque. Invece Rotta, molto migliorato anche come cantante, dà vita ad un lavoro estremamente misurato, con arrangiamenti intelligenti, nobilitato dalla presenza d’ospiti di lusso come Peter Green, John Mayall, Brian Auger e Robben Ford. Difficile fare una cernita dei pezzi migliori perché in un disco simile ognuno troverà una o più canzoni che hanno un significato particolare e che riportano a momenti speciali. “Can’t find my way home” si fà apprezzare per la dimensione acustica mentre “Black Magic Woman” con il suo autore all’interno, risulta morbida e rotonda. In “Truth” c’é un altro grande degl’anni 60/70, Brian Auger, che peraltro frequenta assiduamente la nostra penisola, un musicista che ha avuto meno di quanto meritasse come si può dedurre dal suo assolo, forse l’apice del disco. Bella anche “Knockin’ on Heaven’s Door”, con la fisarmonica di Fausto Beccalossi in evidenza. Un pezzo usualmente suonato in acustico, “St. James infirmary”, vien qui riproposto con un sapido groove. Se si vuol cercare il pelo nell’uovo, si potrebbe notare che a parte la summenzionata “Truth”, le canzoni più convincenti son quelle suonate con il gruppo Italiano di Rotta, ma siamo nel campo delle scelte soggettive. Chiude, e forse non poteva esser diversamente, 29 Settembre, il manifesto di una generazione, in una scia di ricordi del tempo che fu. I proventi del disco andranno ad una organizzazione benefica.
Luca Lupoli
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