Charlie returns to his Mississippi Hil Country by-way-of-Southside Chicago Root on his new album


Miscela di canzoni scritte nel corso degli ultimi anni”Delta hardware” nuovo disco di Charlie Musselwhite, il 34esimo in 40 anni di onorata carriera nel blues, in uscita a metà maggio 2006, è la somma delle esperienze del celebre armonicista bianco assieme alla sua rodatissima band: Kid Andersen alla chitarra, Randy Bermudes al basso, June Core alla batteria.
Con “ Delta Hardware” si torna indietro al sound duro e sporco di “Stand Back!” il bellissimo lp per la Vanguard che nel 1967 lo fece conoscere al pubblico dei college e dei campus universitari di tutta America e che gli aprì le porte alla corte dei grandi quali Muddy Waters, Howlin’ Wolf, John Lee Hooker, Little Walter.
“Delta Hardware” si snoda così attraverso 10 brani che si muovono in territori a volte più rock e roots a volte facendoci assaporare il vecchio suono del country blues elettrico di una volta. Temi di tutti i tipi sono trattati nel disco con due brani dai più profondi accenni sociali, “Black Water” ( uno dei brani meglio riusciti della raccolta) e “The Invisibile Ones” entrambe onesto tributo alla sofferenze degli abitanti di New Orleans.
Musselwhite, oggi una legenda vivente e frequentemente a fianco di nomi quali ben Ben Harper, Bonnie Raitt, Blind Boys of Alabama, Tom Waits, John Hammond, è una sicurezza nel blues e si deve dare merito alll’etichetta Realworld di aver a dato a lui maggior confidenza nello sperimentare nuove soluzioni ( nel disco “Continental Drifter” era presente il cubano Eliades Ochoas ) che anche in “Delta Hardware” affiorano qui e lì( per la prima volta un loop campionato fa capolino in un disco di Musselwhite…) per risultato che fa riflettere come, soprattutto in generi come il blues, sia difficile sostituirsi a giganti di questa levatura.

Ernesto de Pascale