Five years after Anytime Tomorrow and after two albums with Hazy Malaze, Neal Casal recorded his new solo album, titled No Wish To Reminisce. Produced by Michael Deming, this album shows an interesting musical “melting pot” where american jingle-jangle and country rock meets tipical british orchestral pop.
Qualche tempo fa avevamo avuto modo di parlare bene di Return In Kind, una interessante raccolta di cover che in qualche modo avevano influenzato la carriera di Neal Casal e che lui aveva reinciso secondo il proprio gusto e con una bella dose di passione. L’esperimento nonostante qualche critica artisticamente stava in piedi saldamente, lo stesso si può dire di questo nuovo album di inedit, No Wish To Reminisce, che giunge a ben cinque anni da quel gioiellino che era Anytime Tomorrow del 2001. In questo periodo il ragazzo si è dato da fare, due stuzzicanti dischi di power pop insieme agli Haze Malaze, una collaborazione riuscita a metà con Shannon McNally e altre comparsate per Ryan Adams e Sheryl Crow. No Wish To Reminisce, risente senza dubbio del nuovo corso della sua carriera, e nonostante siano ben evidenti ancora i suoi legami con il sound roots, la sua musica sembra indirizzarsi verso un “melting-pot” che coniuga il tipico jingle-jangle e il country rock americano con il pop orchestrale di matrice inglese. In questo senso va letta anche la scelta del produttore, Michael Deming, già nei Pernice Brothers e abile producer con i Beachwood Sparks e i Silvers Jews. Il disco in se si lascia ascoltare con piacere, accattivando l’ascoltatore sin dalle prime note del singolo, You Don't See Me Crying seguita a ruota dalla più aggressiva Sleeping Pills In Stereo. Si passa poi al pop orchestrale di Grand Island che apre ad un trio di canzoni dal sound tipicamente beatlesiano, ovvero Too Far To Fall, Sundowntown e Remember What It's Like, che lasciano intendere un work in progress sull’argomento, e siamo sicuri che Neal Casal nel prossimo disco ci tornerà. Più quadrate invece sono le ballate come Traveling After Dark, un lampante tributo al sound degli Eagles e Freeway To The Canyon che sa di Jackson Browne con tanto di chitarre alla
David Lindley. Insomma Neal Casal anche questa volta ha messo a segno un buon disco, forse non all’altezza dei suoi primi album ma che senza dubbio rappresenta un segnale preciso sulla sua prossima direzione artistica. Un passaggio da cantautore roots ad alchimista sonoro, sa di impresa impossibile, ma data la qualità di questo disco è lecito aspettarsi sorprese.
Salvatore Esposito
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Track list
1. You Don't See Me Crying
2. Sleeping Pills In Stereo
3. Grand Island
4. Death Of A Dream
5. Too Far To Fall
6. Sundowntown
7. Lost Satellite
8. Remember What It's Like
9. Message You Can Send
10. Down A Strange Street
11. Travelling After Dark
12. Freeway To The Canyon
13. Saw Stars |