Tori Amos: The Red Muse of the nineties

Tori Amos è stata, forse, la più interessante figura femminile degli ani ’90, quella almeno che, a differenza di colleghe illustri come Courtney Love o Madonna, ha usato la musica come veicolo prioritario per esprimersi. I capelli rossi, lo sguardo sbarazzino ed irriverente ed il look assolutamente e volutamente fuori moda la avvicinavano più a Sissi Spacek nel film ‘Carrie’, che non all’eroine pop di quegl’anni.

Poi c’era il piano, il suo unico partner, il suo compagno nei concerti dal vivo nei quali si permetteva di stravolgere non solo le sue canzoni ma anche quelle dei suoi idoli: Led Zeppelin (canterà insieme a Robert Plant nell’album tributo della band), Roling Stones, Joni Mitchell, Jimi Hendrix e Nirvana per citarne alcuni.

Una donna sempre alla ricerca si sé e di nuove emozioni, capace di scrivere una canzone per sola voce – ‘Me And A Gun’ – con la quale esorcizzare la personale e tragica esperienza di stupro. Un’artista che dopo il successo di ‘Under The Pink’ pubblica ‘Boys For Pele’, un album cupo, lungo, straziante, difficile e bellissimo infischiandosene delle classifiche e del pubblico conquistato negli anni precedenti con il singolo ‘Cornflake Girl’.

Come nessun altro in quegli anni, Tori Amos è riuscita a trasmettere il concetto di musica intesa come materia viva, volubile, in continuo cambiamento, utilizzando al meglio quello che il “sistema” le offriva – i video, bellissimi e mai banali, raccolti in questo doppio DVD – e tenendosi il palco come luogo in cui “fare” e non solo suonare musica. Poco importa se negli ultimi anni la cantante sembra aver esaurito la sua voglia di ricerca, il suo desiderio di sperimentare su di sé e sul suo pubblico gli effetti della musica e si “limiti” a suonare e basta; noi le siamo comunque grati.

Jacopo Meille