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Joel Egloff – Lo stordimento
Vite periferiche |
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Joel Egloff – Lo stordimento
Instar Libri – 2006
10 euro
www.instarlibri.it |
The outskirts as a no man land : the very interesting voice of one of the last French writers Joell Egloff condenses a life on the fringes of society and gracefull dreams in a simbolic reality.
La periferia come territorio di ricerca urbanistica e sociale è ormai il soggetto ricorrente delle ultime e ultimissime cronache. Nel nuovo romanzo di Joel Egloff Lo stordimento (uscito per la Instar libri come i precedenti Cosa ci faccio seduto qui per terra e Edmond Ganglion & Figlio) la periferia da spazio metropolitano diventa simbolo e descrizione delle vite marginali.
Non ha un nome il protagonista de Lo stordimento, un ragazzo che narra in prima persona alcuni semplici episodi del suo quotidiano. Non ha un nome neppure la città in cui è ambientata la sua storia, tutta giocata tra un macello,una discarica,un cimitero di macchine e la pista dell’aeroporto. I nomi e i riferimenti riconoscibili non sono poi così importanti. Tanto il protagonista che gli scenari in cui si muove possono essere identificati con mille altri, ciò che conta è la rappresentazione di una vita periferica da ogni punto di vista. Per quanto paradossale ,questa vita risulta assolutamente credibile e alla fine ci porta a riflettere su quanti abbiano fatto dei propri disagi un mondo adeguatamente accessoriato. Il protagonista ruba gli scarti al macello per regalarli alla nonna,quest’ultima fruga fra le valigie dell’aereo appena precipitato, l’amico Bortch conserva per anni lo spumante vinto al luna park per una buona occasione… Lo stordimento presenta un mondo sfuocato,da cui spuntano fuori come dalla nebbia personaggi e episodi. La luce solare arriva il minimo consentito, visto che il sole è sempre da qualche parte ma non si sa bene dove.
Joel Egloff (voce inconfondibilmente francese per lo humour noir di lunga tradizione) riserva nondimeno al suo personaggio un punto di fuga,costituito dai sogni e dai ricordi che lo accompagnano nella sua sorte tragicomica. ”Inventare i ricordi” significa per lui costruirsi un mondo parallelo,in cui tutto il bene sia possibile e la sua vita periferica subisca così un salutare rovesciamento.Questa realtà è bella e confortevole al punto che non si può abbandonarla più: “eravamo felici così,al calduccio nella mia testa. Non avremmo potuto stare meglio.Perché cambiare?” Anche nello Stordimento Joel Egloff non smentisce una scrittura tagliente e gratuita,la cui perfidia non conosce sbavature.
Spiazzante e indimenticabile.
Elisabetta Beneforti
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