A proud breton musician looking forward after a long career

Le plus important musicien de la Bretagne découvre nouvelles sonorités

Negli anni ’70 non erano molti i musicisti che avevano deciso di attingere alle tradizioni celtiche per riproporle a un pubblico più vasto. I Chieftains in Irlanda erano ancora duri e puri, mentre era apparso un bretone armato di arpa che dalla Francia alla Gran Bretagna si imponeva all’attenzione del mercato discografico. Alan Stivell ebbe un seguito anche tra gli appassionati italiani, che al di là delle versioni più pop, con Angelo Branduardi si erano avvicinati a certe sonorità legate a strumenti acustici. Come spesso succede ad alcuni pionieri, la figura pur autorevole di Stivell rimane in secondo piano appena la musica celtica inizia a essere più diffusa. Ma non per questo il bretone ha smesso di lavorare negli anni, tanto da giungere ai giorni nostri con un nuovo album. Explore è un titolo dalla grande evocazione simbolica, come Stivell fu tra i primi ad esplorare certe sonorità, oggi porta i suoi strumenti tradizionali, i suoi testi bretoni, inglesi e francesi in un mondo attuale fatto di campionamenti ed elettronica. Quindi meno ballate e ritmi di danza e più testi vicini a quelli hip-hop e percussioni incalzanti. Un esperimento che pare molto più adatto a uno studio di registrazione che non a esibizioni dal vivo, salvo essere smentiti. Un disco comunque di grande professionalità e classe.

Michele Manzotti