One of the big enigmas and casualities of 1972 english acid folk originally conceived in Italia and NEVER realised in UK is now officially solved
Stampato dalla It Dischi di Vincenzo Micocci nel 1972 in sole 1000 copie e solo in Italia, “Dreaming with Alice “ di Mark Fry è stato per anni visto come il Santo Graal delle rarità dell’acid folk inglese.
Concepito a Firenze grazie al contributo di Laura Papi, amica di famiglia di Fry che regalò al giovane artista un registratore a bobine ma realizzato a Roma - le traversie sono raccontate dallo stesso Fry nel booklet che accompagna la ristampa della inglese Sunbeam - la eco di questo disco si è amplificata negli ultimi anni e supera di gran lunga il valore dell’ascolto.
“Dreaming with Alice” si colloca in quel filone acid folk che oggi ha trovato un suo spazio e un suo pubblico, un seguito che all‘epoca non ebbe mai. Fra Third Ear Band e gli italiani Living Music, il disco di Mark Fry ha il suo massimo momento nel settimo passaggio del brano che dà il titolo all’album e nella sua successiva “Mandolin Man”, i due pezzi più organici, quelli che sperimentano di più e, in fin dei conti, meglio.
Supportato e sponsorizzato ( troppo tardi, ahimè! ) da Lucio Dalla - che Fry accompagnò durante l’estate 1975 in un lungo tour estivo italiano ( qualcuno se lo ricorda ? Cantava nel bel mezzo dello spettacolo di Dalla, introdotto come “l’amico inglese “ la canzone “Lute & Flute“ proprio da “Dreaming with Alice “ ) l’artista lasciò l’Italia pochi mesi dopo, dimenticandosi velocemente dell’esperienza (e degli obblighi di un contratto lungo dieci anni).
Due brani realizzati nel 1976 a Los Angeles, successiva fermata del lungo percorso di Mark Fry, oggi affermato pittore, spostano di poco l‘ottica se non per il maggiore intimismo e delicatezza.
Ernesto de Pascale
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Track list
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