Nati dalla smania di musica dei due compagni di scuola adolescenti Scott Gursky e Adrian Carroll, gli Shortstack sono un gruppo di Washington D.C. che ha mosso i primi passi suonando con chitarra, batteria e una pentola della cucina usata come cowbell cover di brani tradizionali del country americano, con un approccio personale e innovativo che probabilmente avrebbe fatto rizzare i capelli a tutti i puristi del genere ma che attrasse la curiosità di Mike Phan, attuale contrabbassita della formazione. Pahn si offrì dopo un concerto di unirsi al gruppo, offerta che il duo accettò completando in seguito i l line up con il musicista punk Mike Maran, poi sostituito da Burleigh Seaver. Oggi gli Shortstack pubblicano il loro secondo album, un concentrato di musica roots, country, blues e rock n’ roll suonata con un attitudine grintosa, ironica e personale. Per registrarlo il gruppo è andato in ritiro nel deserto dell’Arizona, assorbendo a quanto pare tutta la giusta atmosfera per dare alle composizioni autorevolezza e credibilità.
Dodici tracce che spaziano dai momenti più rock blues a quelli più autenticamente country come “Man in love”, tutte belle e con un ottimo sound.
Giulia Nuti
|
|