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Beetween Autumns And Winters

The Twilight Sad - Fourteen Autumns and Fifteen Winters
(Fat Cat Records/Audioglobe)
www.fat-cat.co.uk

Fourteen Autumns and Fifteen Winters is the debut album for The Twilight Sad, an interesting band from Glasgow. Their songs are inspired by a diverse range of music from Van Dyke Parks to Phil Spector and show a new way on the alternative rock.

La Fat Cat Records è senza dubbio una delle più interessanti etichette del momento, sia perché non sbagliano una mossa da molto tempo ma soprattutto perché hanno una lungimiranza ormai dimenticata nel mondo del rock. I Twilight Sad, band proveniente da Glasgow, sono la loro ultima scommessa e ascoltando Fourteen Autumns And Fifteen Winters, il loro album di debutto, c’è da pensare che sia già vinta in partenza. Sgombrano il campo dai fraintendimenti però è bene dire che questo disco, non ha niente di più di tantissimi altri lavori pop rock inglese ascoltati nel corso degl’ultimi anni, ma ciò che sorprende è come i Twilight Sad abbiano lavorato sulle melodie e sulle voci tirando fuori qualcosa che li avvicina agli Arab Strap ma anche per certi versi ai Mogway e ai Cure, con le spruzzate geniali di Van Dyke Parks e Phil Spector. Nati nel 2003 dall’incontro tra Graham (voce), Andy MacFarlane, (chitarra/programmazione), Craig Orzel (basso), e Mark Devine (batteria), i Twilight Sad si sono segnalati già lo scorso anno con un soprendente Ep omonimo pubblicato per il mercato americano e che evidenziava tutto il loro talento. Prodotto da Peter Katis (Interpol, Mercury Rev, Mice Parade), Fourteen Autumns and Fifteen Winters, è una sorta di flusso narrative in musica con i brani che si susseguono tra corrosive esplosioni sonore e momenti di trascendente calma acustica, quasi a rappresentare lo scontro tra due stagioni, la pioggia lenta e malinconica dell’autunno e la tempesta di neve dell’inverno. Cold Days From The Birdhouse apre il disco e funge quasi da overture con il suo splendido intreccio tra chitarre acustiche e piano. Quello che segue sono climax sonori che si estrinsecano in brani come la splendida That Summer, At Home I Had Became the Invisible Boy, vero vertice del disco e Mapped By What Surrounded Them, dove si apprezza un travolgente cantato di James Graham. Non manca qualche momento di piacevole melanconia come nel caso di Last Years Rain Didn't Fall Quite So Hard e And She Would Darken The Memory , che spezzano per brevi frangenti la tensione ritmica. Fourteen Autumns and Fifteen Winters è un piccolo gioiello da mettere in fila tra i dischi da ricordare di questo 2007.

Salvatore Esposito

Track list

1. Cold Days from the Birdhouse
2. That Summer, at Home I Had Become the Invisible Boy
3. Walking for Two Hours
4. Last Year's Rain Didn't Fall Quite So Hard
5. Talking with Fireworks/Here, It Never Snowed
6. Mapped by What Surrounded Them
7. And She Would Darken the Memory
8. I'm Taking the Train Home
9. Fourteen Autumns and Fifteen Winters

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