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Dirty Brass Brass Band pays a fitting tribute to the people of the City of The New Orleans with a full set of Marvin Gaye’s songs
Dirty Dozen Brass Band celebra il popolo della natale New Orleans sopravvissuto con orgoglio all’uragano Katrina con un disco di bellissime canzoni di Marvin Gaye il cui significato sociale originale - sono tutti brani tratti dai dischi “What’s Goin’ On “, “Let’s Get it On” e dintorni - si carica di nuove, più pesanti e tormentate sfumature.
“What’s Going On” rappresenta bene il progetto ella Dirty Dozen Brass Band: una musica popolare riletta con la semplicità di un suono che supera le generazioni ma profondamente immerso nella contemporaneità. Qui sono il cast vocale scelto a dare forma al progetto e a spostarlo avanti in una forma contemporanea. Chuck D in”What’s Going On”, Bettye Lavette, sempre starordinaria e a suo agio quando canta la musica nera della sua generazione di riferimento, i settanta, in”What’s happening Brother”, Guru in “Inner City Blues”, il più giovane e rampante G Love, un ragazzo cresciuto con il blues nel sangue nei circuiti delle jam Band, n “Mercy Mercy Mercy” e, direttamente dalla famiglia dei fratelli Neville, il più giovane Ivan, già arrangiatore di parte di questo album nonché collaboratore in passato di Keith Richards.
Un suono a volte duro ed aspro, oscuro e arrabbiato emerge dai fiati dei musicisti, tutti straordinari, ed è il loro evidente grido di protesta non tanto alla sorte e agli eventi ma all’America ufficiale che ha abbandonato dietro di se tutta La New Orleans dei neri, quelle più vera, quella più bisognosa. La protesta è di altissimo livello, la musica, come intesa dalla Brass Band, ha una sua eleganza, quella che la formazione ha sviluppato in venti e più anni di attività e militanza sui palcoscenici di tutto il mondo.
Interessante segnale di miscelare passato e presente sono l’apertura e la chiusura di questo disco, entrambe affidate ai due rapper ospiti, Chuck D. in “What’s Going On” e Guru con “ Inner City Blues “, due artisti molto intrisi di tradizione ( Chuck D con la partecipazione alla rivisitazione del progetto “Fathers and Sons” della Muddy waters Blues Band per la Chess record e la serie cinematografica di Martin Scorsese, Guru con il suo amore per la Blue Note e quel certo jazz ) che sanno cogliere il valore della Dirty Dozen Brass Band. Chuck D. e Guru decontestualizzando il rap lo inventano nuovo lì dove nacque, nelle strade, accompagnato dal quel suono, quello delle marching band o dei vocalist doo woop, della cultura di base che non si vergogna a suonare senza soluzione di continuità Louis Armstrong, Jelly Roll Morton e Marvin Gaye, mettendoli tutti - giustamente - sullo stesso gradino. Si ripete così grazie alla Dirty Dozen Brass Band un esperimento già realizzato con successo tanti anni fa dallo straordinario Art Ensemble of Chicago nel disco “Fanfare for the Warriors”, un album il cui ricordo, ascoltando “What’s Going On”, piacevolmente affiora e torna alla mente.
Ernesto de Pascale
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