Graham Parker is the king of english pub-rockers. He continues to cover a lot of musical territory on this wonderful new album, titled Don’ Tell Columbus and show that he never lost his trademark sardonicism singin’ about his America.
Presentando il suo nuovo album, Don’t Tell Columbus, Graham Parker ha detto che se non dovesse fare più dischi il suo lavoro potrebbe essersi concluso qui. Difficile credergli, stando alla sua prolificità discografica, ma la prima impressione è che GP, come ama farsi chiamare, abbia trovato nello storytelling rock la sua più naturale forma espressiva che gli ha permesso di mettere in fila dodici canzoni-racconto, paragonabili agli Short Cuts di Raymond Carter, condite come al solito
dal suo fine humor inglese e dal suo eclettismo musicale. Parker ci racconta così gli States come la terra promessa per gli artisti in cerca di fortuna (Discovering America), dell’integrazione difficile con un popolo che elegge presidenti poco intelligenti (Ambiguous), della “debauchery" dei giovani inglesi (England's Latest Clown) e ci regala momenti di grande musica con il travolgente J’Accuse di Stick To The Plan, che ricalca la melodia e il ritmo di Highway 61 di Bob Dylan. Fantastica la lunghissima ballata The Over Side Of The Reservoir che ci riporta alla mente le migliori pagine di
Astral Weeks di Van Morrison. Don’t Tell Columbus merita di essere annoverato tra i dischi migliori del rocker inglese, anche se rappresenta solo in parte la sua poliedricità.
Salvatore Esposito
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Track list
1. I Discovered America
2. England's Latest Clown
3. Ambiguous
4. The Other Side Of The Reservoir
5. Suspension Bridge
6. Love Or Delusion
7. Total Eclipse Of The Moon
8. Stick To The Plan
9. Somebody Saved Me
10. Hard Side Of The Rain
11. Bullet Of Redemption
12. All Being Well |