This is the groovy side of the soft spoken songwriting!!! Very intimate!
Una pacata atmosfera - reminescenze di cantautori come Kenny Rankin, del duo Mark-Almond, un certo James Taylor degli esordi, il primo Michael Franks, del più recente Jack Johnson - caratterizza la musica di Jeb Loy Nichols, erroneamente considerato agli esordi bluesman ma uomo di ben altro talento come i successivi dischi hanno dimostrato.
“Days are Mighty” è un disco sussurrato, con brani intimi che non alzano mai la voce, suonato da un ensemble compatto il cui maggior pregio ci pare la capacità di ascoltarsi a vicenda. In “Days are Mighty” pare che l’artista e i suoi musicisti abbiano voluto evitare al massimo la distinzione fra un brano e un altro anche se non si può godere del sottile swing che Nichols aggiunge alla intimistica e pianistica “Poor Little Barn” e alla calda “After November” caratterizzata da una melanconica armonica a bocca, mentre il groovoso brano che dà il titolo all‘album ci suona come il più radiofonico.
Con “Days are Mighty” ci pare giusto dire che siamo davanti a un disco non per tutti, una terminologia che in generale non ci piace usare ma che in questo caso si addice al disco e alla circostanza.
Quanti però abbiano intuito dai referenze l’area di appartenenza del lavoro non potranno non essere incuriositi. A loro diciamo che questo album è una bellissima sorpresa, calda, avvolgente, rilassante, aumentata nella sua dolcezza dalla presenza di molte musiciste femminili a dare man forte a Jeb Loy, il che dà alla raccolta un tono ancor più ricco di charme.
Ernesto de Pascale
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Track list
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