A beautiful album, capable to mix echoes of traditional music from Sicily with modern songwriting
Carlo Muratori, cantautore e ricercatore nell’ambito della musica popolare, torna sulle scene con un ottimo album solista, dal titolo “La Padrona del Giardino”. Dopo una carriera di studi nell’ambito della musica tradizionale siciliana, intrapresa negli anni Settanta, nel 1994 è arrivata per Muratori la svolta cantautorale, con la pubblicazione dell’album “Canti e Incanti”, seguita due anni dopo dalla pubblicazione di “Stella Maris”. Oggi a questo percorso, con “La Padrona del Giardino”, si aggiunge un nuovo capitolo. E’un ambito, quello del cantautorato, in cui Carlo Muratori ha una grande capacità di esprimersi: cantautore sensibile e intenso, pesca musicalmente nelle radici della sua terra, la Sicilia, per proiettare le tracce della musica popolare che invadono costantemente le sue canzoni nell’orizzonte di un cantautorato moderno. La sua musica, con gli elementi tradizionali che raccoglie, riflette da sola il sole e il mare della Sicilia. A questo si aggiunge una poetica che racconta l’essere siciliano dell’artista, che porta in scena paesaggi, storie, personaggi che richiamano quel mondo mediterraneo. I testi sono elaborati e costruiti con il gusto di sfruttare bene la metrica italiana, ma all’italiano aggiungono numerosi inserti in siciliano (l’album si divide quasi a metà tra lingua nazionale e dialetto ), oltre che in francese e spagnolo. L’efficace apertura “Il tamburo” ha qualcosa del cantautorato di De Gregori, mentre la successiva ‘Assah riri, interamente in dialetto, guarda alla tradizione e alla memoria familiare, è “una specie di formula magica affettuosamente usata dal nonno, un incoraggiamento detto dandomi una pacca sulle spalle quando mi vedeva incerto o piagnucolante”. Molto bella e malinconica la successiva “Nassirya”, che incarna i sentimenti di dolore e tristezza verso la guerra, e molto riuscito il brano “Fabbrico”, forse il migliore dell’album, una prova di cantautorato che unisce ironia, riflessione autobiografica e capacità di raccontare. “La Padrona del giardino” è un bel disco, capace di riflettere maturità, profondità e passione.
Giulia Nuti
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Track List
1 Il tamburo
2 Assah riri
3 Nassiriya
4 Stranu amuri
5 Fabbrico
6 L'amore che beve
7 'Mpare
8 Cantari cantari
9 Notte dell'ascensione
10 Il sipario |