Infernali dolori e bellissime malinconie nel nuovo lavoro di Marissa Nadler.
Infernal pain and beautiful melancholies in Marissa Nadler new album.
“Ghost and lovers/They will haunt you for a while”, recita la canzone piu’ evanescente e elegantemente soffusa del nuovo album di Marissa Nadler, la più dotata delle cantautrici americane del New Folk, che hanno come Muse Joni Mitchell e Patty Smith , come dire il lato angelico e il lato diabolico della musica.
In copertina, un sabba di streghe seducenti e naif in circolo danzante intorno a un fuoco con teschio rosso centrale rende l’idea di questo nuovo album, dal titolo appunto Little Hells,prodotto da Chris Coady (già con la brava Cat Power ), dove il little si evince dal clima soft e infantile del disegno,opera di Katy Horan. Piccoli inferni, inquietudini a sfondo quotidiano e metropolitano che azzannano la gola ed escono sotto forma di palpiti e soffi seducenti e soprattutto sotto forma di musica finger-picking, il tratto distintivo di Marissa da quattro album a questa parte .
In Little Hells ,si esalta lo splendore del dolore e della sofferenza, perche’ esaltare l’amore e l’armonia e’ tanto più facile ma Nadler è artista profonda e introspettiva e sa guardare in faccia le cose per poi ridisegnarle, un po’ naif ma sempre intense : testi veri, come confessioni, mai monocromatici, alla Poe, voce squillante, suadente o sussurrata, ma inconfodibile, con percussioni (anche drum machine) tastiere e sintetizzatore per arrangiamenti meno scarni e maggior colore musicale.
Mary come alive e River of dirt sono due autentiche perle nell’album, l’una sorprendente e l’altra ambigua, Little Hells e Loner sono due folkabilly classiche e perfette , Ghost and Lovers è poesia dark e voce flou, scintille di tristezza scoccate inaspettatamente e indagate con cura protettiva, mentre l’iniziale Heart Paper lover è accorata, toccante per voce e sinth ottimamente integrati.
Questo album è musicalmente policromatico come un quadro di Rousseau:
dalle arpe fuori dal tempo di Heart Paper Lover ai juke box anni ’50 di Rosary, dalle batterie con voci sdoppiate di Mary comes Alive all’acustica con voce sola di Little Hells.
Se Loner risuona come una maledizione di strega,River of dirt è un country orientaleggiante leggero,una danza propiziatoria di assoluta magia bianca .
Marissa Nadler con questo album sa trovare bellezza nel dolore, speranza nella malinconia, sempre con totale rispetto e senza mai giudicare. Musicalmente, ha dato prova di essere davvero un’artista multiforme anche se folk doc, con suoni raffinati ed eleganti quanto intensi e sottili, marchio di fabbrica di questa aristocratica cantautrice di Boston eterea e introspettiva .
Roberta Guiducci
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Heart Paper Lover
Rosary
Mary come alive
Little Hells
Ghosts and lovers
Brittle ,Crushed and Torn
The whole is wide
River of dirt
Loner
Mistress |