.




Jimmy Campbell
- Son Of Anastasia
- Half Baked
- Jimmy Campbell's Album

Esoteric Recording reiusses three authentic lost treasures of English songwriting: Jimmy Campbell's solo albums

Generalmente conosciuta per le ristampe di progressive, l'Esoteric Recordings riporta sul mercato tre autentici tesori sommersi del cantautorato inglese. Si tratta degli album solisti di Jimmy Campbell, cantautore di Liverpool scomparso nel 2007 e membro, prima di intraprendere la carriera solista, di alcuni gruppi del cosiddetto Merseybeat , dai Kirkbys ai 23rd Turnoff.

Il primo album solista di Campbell, Son of Anastasia, venne pubblicato dalla Philips nel 1969, quando il cantautore aveva 25 anni. Le capacità di scrittura, in bilico tra Donovan e Dylan, sono sorprendenti. Un album scarno, dove in risalto ci sono soprattutto la chitarra e le canzoni. Ma che canzoni ! La delicatezza e l'intimità sembrano essere le caratteristiche forti di Campbell in questo primo album, che incarna un esempio di cantautorato essenziale ma profondissimo. Da buon ragazzo di Liverpool, nella scrittura di Campbell, specialmente nelle aperture più pop, si sente l'influenza della coppia Lennon-Mc.Cartney. Coppia che gli salvò in un certo senso la vita quando li vide suonare, nel 1961, agli esordi dei Beatles. Fu proprio da quel concerto, nella grigia Liverpool post-bellica, che Campbell trasse la motivazione necessaria per investire nella carriera da musicista, piuttosto che proseguire l'odiato apprendistato intrapreso dopo aver lasciato la scuola.
Nell'esordio di Jimmy Cambell c'è il blues (Penny in My Pocket)e c'è l'influenza del folk inglese tradizionale (They all came marching home, Michelangelo), ma sopratutto c'è una vena cantautorale personale e ispirata, velata da un tocco di malinconia e di ingenuità che negli album successivi, nonostante siano altrettanto belli, in parte si perderà. Basta ascoltare brani come Lyanna, Dear Marge, When I sit down to reason. Quando Campbell venne condotto in studio per registrare questo primo disco, su una chitarra acustica presa in prestito, era praticamente alieno da ogni esperienza di studio come “solo artist”. L'emotività istintiva di Campbell, forse complice la poca esperienza, è rimasta imprigionata interamente nelle tracce di questo piccolo capolavoro, rendendolo qualcosa di assolutamente unico. Ad accompagnare Jimmy, nei pochi e misurati interventi di altri strumenti, ci sono session man coi fiocchi: Danny Thompson al basso, Colin Green alla chitarra, Ray Carr alle percussioni e Harold McNair al flauto.

L'album successivo, Half Backed, è del 1970. Permangono nello stile di Jimmy Campbell canzoni personali e ispirate alle sue vicende di vita, che durante le registrazioni vedevano la moglie incinta della loro prima figlia. L'ossatura delle canzoni di Campbell è però, in questo caso, arricchita da arrangiamenti orchestrali firmati da Nick Ryan e Donald Fraser, come nel caso dell'intimo quadretto In my room che si chiude con un' elaborata coda strumentale. A cominciare dall'apertura Green eyed American actress, ispirata dal country rock americano, Campbell in questo album mette in mostra, grazie a brani come So Lonely without you e That's right, that's me, il suo lato più rock e ritmico. L'album segna un'indubbia crescita dal punto di vista della produzione e della completezza, anche se forse rinuncia ad un po' dell'immediatezza del debutto.

Chiude la trilogia (e anche il contratto di tre album che Campbell aveva firmato con la Philips) l'album Jimmy Campbell's Album, del 1972. Ormai la determinazione era poca: Campbell non nutriva molte aspettative nei confronti della sua carriera solista e preferiva di gran lunga passare il tempo con la sua famiglia che chiuso dentro uno studio di registrazione. Per tener fede alle esigenze contrattuali, il suo manager, Hal Carter, gli prenotò uno studio a Londra, dove Jimmy registrò una manciata di canzoni, recuperandone anche alcune vecchie dal suo repertorio, con due microfoni e in una sola session. Con la fretta di finire per prendere un treno e tornare a casa, con la chitarra spesso scordata, con le tracce di chitarra e voce non perfettamente separate tra di loro nella registrazione.
Il master sarebbe stato completamente impresentabile agli occhi della Philips, se non fosse stato per il grande lavoro di Micheal Snow, incaricato di scrivere gli arrangiamenti che, per volontà di Jimmy, non dovevano essere troppo invasivi. A Snow va il merito di aver svoltato, forse salvato, l'andamento dell'album.
Il risultato è un album che sicuramente, dal punto di vista tecnico, ha dei punti deboli. Rimangono però l'innata dolcezza delle canzoni di Campbell e alcuni momenti particolarmente struggenti, come mai in precedenza, quali il brano Darling Sweetheart. Dal repertorio degli anni precedenti vengono fermate su disco composizioni come Salvation Army Citadel e Baby, Walk out with your darling man (una delle canzoni preferite di Campbell dedicate a sua moglie). Nato per puro dovere contrattuale, l'album nella sua versione definitiva è in realtà un disco di grande dignità, dove certo non mancano alcune ottime canzoni.

Album che chiude un percorso artistico, probabilmente un po' travagliato, e che segna l'addio alla carriera solista di quella che oggi appare come una stella mancata del cantautorato inglese.


Giulia Nuti

tutte le recensioni

Home - Il Popolo del Blues

NEWSLETTER

.
.
eXTReMe Tracker