Il mio incontro con ciò che di geniale e affascinate suona Pura Fè risale a tantissimi anni fa. Risale al 1994 e cioè a quando in un festival ho assistito ad un concerto di Paul Ortega, un nativo americano che era riuscito a fondere con sapiente maestria la musica nera con i suoni tradizionali degli indiani d’America. Da allora non ho più ascoltato nulla di simile sino a che non mi sono imbattuto in questo splendido disco. Anche la storia di Pura Fè viene da molto lontano. Cantante, musicista, compositrice, poetessa, attrice, ballerina e attivista per i diritti civili, Pura Fè è’ conosciuta anche per aver fondato le Ulali il più celebre gruppo vocale femminile indiano. Taj Mahal, di lei ha detto: "Con la sua voce che si libra nell’aria questo bellissimo uccello canoro trascende il tempo e porta il messaggio potente seminato dei nostri antenati ". Pura Fè è nata a New York . Sua madre, cantante anche lei, aveva sangue afroamericano, scozzese irlandese, e indiano della tribù Tuscarora originaria del Nord Carolina. Suo padre invece era in parte portoricano, in parte corso e in parte indiano. In Italia Pura Fè è diventata famosa con il progetto di Robbie Robertson, Red Road Ensemble per cui scrisse il brano “Mahk Jchi”, inserito anche in questo “Full moon rising”.Da li in poi è stata una strada in discesa che l’ha portata a carriera solista carica di soddisfazioni e importanti riconoscimenti. Il che non deve stupire perché il suo è un disco colmo di poesia, una vero e proprio melting pot sonoro che riesce perfettamente a unire la cultura delle popolazioni native americane con quelle degli africani portati in catene al di là dell’Atlantico. In questo splendido album il canto dei vogatori delle canoe indiane si mescola con quello blues cantato da Pura Fè con una voce degna di Aretha Franklin e in cui chitarra slide e banjo tracciano trame antiche che fanno battere il cuore. Nel disco per lo più acustico c’è spazio diverse sonorità: si va dal rock blues con tinte gospel a brani di Joni Mitchell,; dal Mississippi blues di Skip James, al soul, all’hip hop. Il tutto suonato e cantato con una delicatezza, una spiritualità e una forza interiore non comuni. Bellissimi e pieni di significato i testi. Un disco a mio parere imperdibile!
I dischi della Dixie Frog etichetta francese che si distingue per il coraggio e l’originalità delle proprie proposte si possono trovare nei migliori negozi distribuiti da IRD oppure per coloro che acquistano on line su www. dixiefrog.com
Fabrizio Poggi
|
Red, black on blues
Grammah easter’s lullaby
Borders
Flight tonight
Woman sacred
**** 4 daughters
The condor meets the eagle
Hard time killing floor
Great granpah’s banjo
Stand up for human pride
Duhngeh
My angel
Ole mid life crisis
Mahk jchi
All my relations
Back in the world
The jam
|