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Pfm + Pagani: Piazza del Campo. Special guest Piero Pelù
(Sony)
Cd e Dvd
www.pfmpfm.it
A new live album & Dvd for Pfm, the most well-known Italian rock group worldwide. Piazza del Campo in Siena was full of audience in august 2003 for the reunion with Mauro Pagani, former member of the band till 1975. After all these years the result is a good mixture between progressive roots and new energy. Enjoy!
Non sempre capita di recensire un Dvd di un concerto visto (anzi vissuto) in prima persona. Perché chi scrive ricorda bene il 26 agosto del 2003 in piazza del Campo a Siena davanti al palco dove c'erano Pfm e Mauro Pagani per la loro reunion. Pochi mesi prima (come testimoniato in questo sito) Il Popolo del Blues era volato fino a Londra per assistere al concerto del Meanfiddler dopo la Pfm ospitava Peter Hammill. Solo un problema di salute aveva poi fermato l'ex-Van der Graaf Generator di essere presente a Siena, in una festa che in molti appassionati attendevano. Perché è vero che Franz di Cioccio e Mauro Pagani avevano già suonato insieme nell'esperienza Slowfeet (con De Scalzi, Kohl e Bonfanti) ma nel segno di un sano divertimento personale. Stavolta dopo tanti anni c’era da recuperare un’atmosfera particolare: quella che aveva dato alla Pfm la notorietà internazionale dopo aver inanellato un disco di successo dietro l’altro con la conquista del diffidente mondo anglosassone. Un recupero delle radici, nonostante Pagani continua sulla strada di produttore e compositore e la Pfm voglia battere altre strade non legate strettamente al progressive. “Abbiamo voluto ricreare lo spirito di Live in Usa” ha spiegato Franz di Cioccio alla presentazione dell’album. E infatti l’inizio dell’album con River of Life e Photos of Ghosts, con i testi di Pete Sinfield, ci lancia proprio nel repertorio che diede alla Pfm la notorietà negli Stati Uniti e in Inghilterra e che Il Popolo del Blues aveva già avuto modo di apprezzare nella trasferta londinese. Stavolta però c’è un Pagani in più a completare il suono, e a rivivere un periodo che da tempo aveva abbandonato per altre strade. L’interplay con gli ex-colleghi funziona ancora, così come la capacità di tutto il gruppo di saper improvvisare senza perdere il filo.
Una caratteristica che è ancora presente in Mr. 9 Till 5, oltre che nelle storiche La carrozza di Hans e La luna nuova. L’amato Fabrizio de André è omaggiato con Un Giudice, scritta insieme a Nicola Piovani, tratto da Non al denaro, né all’amore, né al cielo, in un’atmosfera più raccolta e semiacustica. Poi entrano in gioco anche i due elementi che da tempo accompagnano la nuova Pfm , ovvero Lucio Fabbri al violino e Roberto Gualdi alla batteria (per lasciare a Franz di Cioccio maggiore libertà di movimento sul palco) ed ecco la Siena Violin Jam con la sfida tra i due violinisti Pagani e Fabbri, seguita dalla versione dell’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini. La spettacolarizzazione del concerto è garantita dal finale con E’ festa-Celebration (anzi Se le brescion grazie al dialogo di Franz con il pubblico) che non può mancare in ogni concerto della Pfm. Fin qui l’album. Il Dvd invece contiene tre tracce supplementari, di cui due con la presenza di Piero Pelù, ospite della serata nella parte centrale. Una nota di colore, oltre che di talento musicale, per un incontro tra due generazioni di musicisti che in epoche diverse hanno fatto la storia del rock italiano. E il Si può fare collegato alla Siena Rock Jam è comunque un momento divertente all’interno della parte filmata.
Venendo a quest’ultima, difficilmente si può ammirare una cornice più bella. La Piazza del Campo che solo pochi giorni prima aveva ospitato, come sempre, il Palio dell’Assunta trova una nuova dimensione. L’iniziativa Città Aromatica, che era giunta alla sua terza edizione nel 2003, voluta dal Comune di Siena con Pagani direttore artistico ha così trovato uno sbocco discografico. Un Live in Siena sarebbe stato impensabile fino a poco tempo fa. Tutto questo mentre pochi chilometri più a nord, Firenze, città battuta da tour nazionali e internazionali l’ultimo Live è proprio quello della Pfm con Fabrizio de André nell’ormai lontano 1979. Era giustamente soddisfatto il sindaco Maurizio Cenni sia per il risultato artistico sia per la tradizionale rivalità con il capoluogo di regione. Chissà che a qualcuno non venga finalmente la voglia di recuperare questa lacuna.
Michele Manzotti
(foto di Paolo Lazzeroni)
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