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Tom Russell: Hotwalker
(Hightone/ IRD)
www.hightone.com
www.tomrussell.com
Operazione riuscita quella di Tom Russell che nel nuovo album “Hotwalker “ ha voluto celebrare in una sorta di audio documentario l’America che non c’è più, la sua storia personale, la poesia della Beat generation con i sapori di una musica semplice ma profonda dai toni cinematografici. “ Hotwalker” è fin da subito un disco in cui immergersi senza limitazioni. Un po’ come nell’album di John Doe “ forever hasn’t happened yet “ anche Russell cerca un’ America che si è visto passare davanti troppo velocemente e che non c’è più. Difficile dividere il disco per brani e sezionarlo più di tanto visto che messo su se interrotto necessità un nuovo ascolto da capo.
L’impressione generale che si ha è che al giorno d’oggi quel genere che è ormai internazionalmente conosciuto come Americana ( la definizione, del 1997, è da ascrivere al giornalista, ex Rolling Stone, Ben Fong Torres, direttore editoriale all’epoca dell’influente Gavin Report, rivista dedicata a flusso dell’ airplay radiofonico con enfasi forte sulle stazioni indipendenti e sulle college radio ) si stia imponendo sempre più come un’area che comprenda molto bene più generi dal folk, al tex mex, all’alternative country a molto altro ancora e che soddisfi bene quegli artisti che più di altri sentono forte il legame alle loro radici, per l’appunto, americane.
Autobiografia, storia e geografia sociale e la vita politica della piccola borghesia californiana del sud cullata da un boom economico durato più a lungo che altrove, “ Hotwalker “, il cui filo comune è la figura del poeta Charles Bukowski, con cui Russell corrispose per anni, è l’album che raccoglie il testimone di “the Ghost of Tom Joad “ di Bruce Springsteen e quello dei primi album di Tom Waits. Impossibile non rimanerne affascinati ma allo stesso tempo impossibile pensarlo specialmente per chi non ha vissuto ciò che ha vissuto Russell senza l’indispensabile compendio video, dopo aver goduto l’audio documentario, attendiamo il dvd. Se così non fosse avremmo in mano un bel prodotto, ma incompleto.
Ernesto de Pascale.
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