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Davide Van De Sfroos: Akuaduulza
(Tarantanius/Venus)
A due anni di distanza da “Laiv”, Davide Van De Sfroos pubblica Akuaduulza, nuovo album di brani originali. Caratteristica della musica di Van De Sfroos, cresciuto sulle rive del Lago di Como (Akuaduulza è proprio l’acqua dolce del lago), è quella di restituire con suoni e parole i pensieri, le emozioni, i paesaggi con cui gli abitanti di luoghi in cui è nato si trovano costantemente a confronto, e lo fa con la delicatezza e il buon gusto di chi tutto ciò lo ha vissuto e ne conosce davvero a fondo le sfumature. Anche in questo nuovo lavoro la lingua scelta, e parlare di dialetto è forse riduttivo, è il langheè, che ci rimanda direttamente ai luoghi che sono oggetto delle sue canzoni. Si passa da atmosfere cantautorali a blues e folk, all’insegna di una musica che è veramente “della gente”, perché per gli abitanti della zona del Lago di Como Van De Sfroos oltre ad essere un eroe popolare (il cantautore è decisamente conosciuto in quell’area), è un musicista in grado di rappresentarli. Nell’album c’è posto per riferimenti autobiografici, ma allo stesso tempo per filastrocche e storie fiabesche che alludono a credenze e luoghi caratteristici della terra di origine di Davide. Vincitore nel 2002 della targa per il miglior album in dialetto assegnatagli dal Club Tenco, Van De Sfroos ha dimostrato di mantenersi fedele nel tempo alla strada musicale intrapresa, decisamente antitetica a coloro che, pur italiani, scrivono in inglese per ampliare la fascia di destinatari della loro proposta avvicinandosi alla linea dominante nella musica internazionale.
Per portare avanti la propria musica Van De Sfroos ha scelto di premiare la specificità, ed è una scelta che sta restituendo importanti riconoscimenti. Quelli della critica e dei fan del nord Italia sono ormai da tempo conosciuti, questo potrebbe essere l’album per ampliare la sua notorietà, ad oggi comunque già presente, a livello nazionale.
Giulia Nuti
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