Groovy return to top form for the heaviest man in the funk business
Mentre il grande capo del funk, il californiano Sly Stone, torna in scena, osannato da tutti, Prince, sua diretta costola e discendente diretto, torna con il suo migliore album in anni.
“3121” è il disco forse più scontato del principe di Minneapolis, uno dei più grandi geni della musica nera degli ultimi 25 anni, incontrollabile e inafferrabile nella sua semplice declinazione del funk.
Il quarantottenne artista nera si è guardato bene intorno e ha cambiato marcia per questo “3121”. Prince Roger Nelson ha capito che non c’è bisogno di picchiare sempre duro e così ha tirato fuori lo stiloso e sinuoso gioco delle parti di “Love Sexy” in “Te Amo Corazon”, la forza del suo distinguibile falsetto che galoppa le drum machine di una volta in “Black Sweat” - che potrebbe essere il seguito della seminale “Sign of The Times” o figlia di “Man Machine” dei Kraftwerk o di “Planet Rock” - il soul sinuoso e cupido in “Satisfied”, diretto omaggio a Curtis Mayfield e ai suoi blues ricchi di sostituzioni ed alterazioni.
Prince, memore di alcuni fischi da rivalutare oggi come “Around the world in a day”, un disco folle e psichedelico che sarebbe piaciuto al new folk movement quanto agli amanti della west coast a cavallo fra i sessanta e i settanta, pare volersi prendere una rivincita su quelli che lo davano per spacciato come artista e come imprenditore. È vero, il cantautore nero elettrico del funk di errori ne ha commessi parecchi e la sua etichetta per un bel periodo di tempo ha registrato un flop dietro l’altro con l’investitrice Warner che per i piaceri del piccoletto perse tonnellate di denaro investendo su artisti “garantiti” da Prince come Three O’Clock, Good Question, Carmen Electra e altri. Ma il proprietario di Paisley Park ha saputo vedere bene proprio quando il baratro dell’insuccesso pareva un passo: ecco allora riposizionarsi alle vette della musica nera in questo ”3121” che, come il più recente disco di Stevie Wonder punta sulla classe piuttosto che sul facile successo.
Anche in “3121” troverete tanti potenziali hit: “Fury”, che ricorda ”When Doves Cry” da “Purple Rain”, anni ottanta a go go, ottima occasione per sottolineare le sue qualità chitarristiche (a proposito, a quando il tanto atteso album strumentale?….), oppure “The Word”, un groove mezzo tempo con un’altra bella chitarra che svetta e viene fuori ascolto dopo ascolto.
C’è qualcosa che, allora, non va nel Prince alle porte dei cinquant’anni?
Ben poco perché il suo stile è talmente unico che non ha certo problemi di essere rimpiazzato da sostituti. Tutto ok quindi, soprattutto se le sue aspirazioni sono state tutte soddisfatte.
L’esperienza insegna però che colui che ha successo giovane soffre sempre un po’ nel seguito della propria carriera a causa dei paragoni che si vanno a sommare l’uno all’altro e sicuramente per Prince sarà già stato così altre volte prima di ora che, oltretutto, ha uno dei propri dischi più scorrevoli e, nella sua semplicità, concettualmente meglio riusciti da anni.
L’artista di Minneapolis a volte pare però proprio castigato dall’essenza della musica nera, di quella musica che in fondo ha bisogno di pochissimo per funzionare.
E lo vediamo inanellare, con e per il nostro massimo godimento, una genialata dietro l’altra, quel marchio di fabbrica che lo rende grande e capace di staccarsi dal resto.
Quanta fatica però, pur nella gran capacità del saper fare, pur nella maestria di essere sempre perfetto, a restare se stesso, prigioniero dorato della sua arte…
Poi, basta un attimo per accantonare i pensieri e Prince riparte come accade a un solo brano dalla fine, in “The Dance”, eterea composizione che non tocca mai terra e ti porta con se nel melisma vocale di una chiusa che ruota all’infinito su stessa.
Per poi riazzerare ancora tutto e ricacciarti nella gabbia del funk con la conclusiva “Get on the boat “, brano che fa sperare grandi cose per un suo atteso ritorno sulle scene live anche in Italia, dove manca da tempo e dove tuti noi lo attendiamo trepidanti.
Ernesto de Pascale
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Track list
1. 3121
2. Lolita
3. Te Amo Corazon
4. Black Sweat
5. Incense and Candles
6. Love
7. Satisfied
8. Fury
9. The Word
10. Beautiful, Loved & Blessed
11. The Dance
12. Get On The Boat |