. |
nuovo album - Van Morrison - Pay The Devil
|
Classic Van The Man goes country style !!!
Negli anni settanta l’Inghilterra musicale produsse un sottogenere denominato Pub Rock, un country rock al sapor di pinte di Guinness per il quale nessuno si animò più di tanto. Un caravanserraglio di giovani musicisti, innamorati ubriachi del suono americano di gruppi come The Band e provenienti dalle esperienze più disparate abbassò il volume ai propri amplificatori e iniziò ad ascoltare meglio il suono delle proprie voci e delle proprie intonazioni. Si fece strada la voglia di qualche melodia conciliante con certo country che furoreggiava in America, da quello di Commander Cody and his Lost Planet Airmen a quello dei più celebri Byrds o Flaying Burrito Brothers. Ai musicisti inglesi del Pub Rock di quelle ispirazioni country piacque la complicità di condividere una birra o uno spinello, un piatto di patate ed ancora patate nel nome di un ovest che si chiama Torquay. Plymouth, Penzace. Un artista del calibro di Van Morrison, l’irlandese che aveva lasciato Belfast per Marin County, Bay Area, sulla scia del successo nel decennio precedente e con i Them e poi con i primi grandi dischi da solista come “Moodance” e “Tupelo Honey”, era per tanti di quei giovani (il Nick Lowe leader dei Brinsley Schwarz è forse il nome più celebre fra tutti) un esempio da seguire. Van Morrison in “Pay The Devil“, suo nuovo album di questo marzo 2006, a meno di un anno di distanza dal precedente ”Magic Time” non fa altro che ripetere pedissequamente la miscela esplosiva e potente ma così personale e intimista da parer essere diretta a te e solo a te, di quei giorni e di tanti dei suoi dischi migliori dei primi settanta. Se dovessimo cercare un artista di paragone ascoltando “Pay the Devil” viene alla mente Sam Cooke che con il suo inconfondibile stile vocale dava senso a tutto ciò che cantava, sbagliando pochissimo nelle scelte. Da vero amante del country moderno - mistura di Rockabilly, Rhythm & Blues, Roots, Folk e Country puro shakerato con tanto Gospel Morrison ha saputo pescare nel repertorio minore( “Once a day” di Bill Anderson, “ More & More “ di Webb Pierce, “What am i living for “ di Art Harris di cui ricordiamo molte celebri versioni. Come un po’ tutti i dischi di Van Morrsion degli ultimi venti anni anche “Pay The Devil” ha l’andamento del motore Diesel. E’ questa una caratteristica che negli ultimi tempi si è potuto rilevare anche in altri grandi dischi come quelli di Donald Fagen o Prince. Artisti con carriere così solide possono, infatti, permettersi di far assaporare all’ascoltatore la propria arte con maggior parsimonia. Forse proprio per questo motivo i dischi di questi senior risultano all’ascolto pregevoli e ben torniti. Piace però sottolineare che Morrison in “Pay the Devil”, l’album definito “della svolta country “dai suoi disperati discografici - disperati perché non sanno più che inventarsi per promuovere un artista che non ama essere promozionato e alle interviste risponde con poche parole è bravissimo a scrivere pochi e ben selezionati brani originali come la ottima “Playhouse” che regge il confronto con colossi quali “My Bucket’s got a hole in it “ di Clarence Williams, del 1933, un classico del country di sempre. Si viaggia così sull’onda di una melanconica pacatezza, che è poi il pezzo forte della poetica Morrisoniana dai tempi di “Summertime in England” e prima ancora e non ci si stacca più dai cinquanta minuti del disco. E solo a questo serve un buon disco come “Pay the devil” di Van Morrison. Una menzione particolare a “Til’ i gain control again” di Rodney Crowell, esempio di come il country nashvilliano dei tardi ani settanta, quello da cui ha attinto così bene Emmilou Harris, sia oramai un inprinting solido che la voce di Van Morrsion può rendere solo ancor più autorevole Ernesto de Pascale |
Track list 1.There Stands The Glass 2.Half As Much 3.Things Have Gone To Pieces 4.Big Blue Diamonds 5.Playhouse 6.Your Cheatin' Heart 7.Don't You Make Me High 8.My Buckets Got A Hole In It 9.Back Street Affair 10.Pay The Devil 11.What Am I Living For 12.This Has Got To Stop 13.Once A Day 14.More and More 15.Till I Gain Control Again |