Una prova ulteriore dell’universalità del Blues è la sua diffusione anche in zone dove, per ragioni differenti, la musica Americana e non solo quella - ha avuto vita difficile. Se non altro le tecnologie attuali permettono d’accedere alla cultura in generale in modo più economico di quanto non sia stato in passato. In questa prospettiva, Mike Sponza chitarrista-cantante triestino sconfigge un’attitudine tipicamente Italiana, quella di guardare agli Stati Uniti, come l’unico, nel bene e nel male, punto di riferimento a disposizione.
Per questo concerto alla Barcolana (una festa della barca, dal pattino al panfilo che riempie annualmente il golfo di Trieste) dell’ottobre 2005, Mike riunisce alcuni tra i musicisti più talentuosi dell’Est Europeo: il vibrafonista Bosko Petrovic, il giovane armonicista Matyas Pribojszki (del quale abbiamo già parlato su questo sito), Primoz Grasic alla chitarra, il cantante Dieter Themel. Oltre al nocciolo duro della Convention, ossia Michele Bonivento che non ha bisogno di presentazioni all’organo Hammond e Moreno Buttinar allla batteria partecipa anche Carl Verheyen, chitarrista “attitré” di alcune rock strafamose ed ex-Supertramp. Nonostante la presenza di tre chitarristi questo concerto non è la solita, alla fin fine noiosa, competizione tra chi fa meglio sul manico. Complementari tra loro - Grasic versa al jazz, Mike al Blues e Verheyen al rock s’alternano con Pribojszki e Boskovic in un repertorio assai eterogeneo, da “19 Years Old” di Muddy Waters a “Set Them Free” di Sting, attraverso “C Jam Blues” di Duke Ellington.
Il tempo nel senso metereologico del termine non poteva esser più central-europeo, pioggia e vento, eppure il concerto sembra non risentirne tanto i musicisti s’impegnano mantenendo sempre una coerenza sonora esemplare. Non ci sono qui classifiche da stilare o premi da dare, son tutti bravi, con Mike, Pribojszki e Bonivento che tengono la musica sui binari del Blues, con Mike veramente ottimo in “Move On You”. Una nota speciale per Buttinar che stabilisce un groove solido, dimostra tecnica su pezzi non semplici per un batterista come “Set Them Free”, e gran classe nell’acccompagnamento a Grasic in “Little Girl”.
Un solo appunto: ci sarebbe piaciuto che Mike e Bonivento avessero più spazio come solisti, invece talvolta sembra ci sia quasi fretta di chiudere i pezzi.
Luca Lupoli
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Track list
Nineteen Years Old
It’s Hard To Be On The Road
Set Them Free
C Jam Blues
Little Girl
Grandma’s Hands
Move On You
Is This The Love |