Sono certamente pochi gli artisti che possono vantare di aver suonato e cantato per ben quattro sere di fila al tempio della musica jazz, blues e rock di Milano, il Blue Note (Via Borsieri N. 37). Ray Gelato (assai popolare nel nostro paese) and His Giants Orchestra, ha cantato mercoledì, giovedì, venerdì e sabato (7, 8, 9, 10 Febbraio 2007). Ray Gelato (il suo vero nome è Raymond Irwin) è figlio di un italo-americano che faceva il militare in Gran Bretagna (il padre è nato ad Atlantic City in U.S.A. ma con alcune conoscenze e parentele italiane). Appassionato di jazz e swing ed in egual misura di personaggi un po’ spacconi come Fred Buscaglione o Renato Carosone (tra le sue primarie influenze), Ray Gelato ripropone la figura del gangster giuggiolone con una esuberante formazione (lui compreso) di ben sette elementi. Va ricordato che la nostra tradizione swing è tutt’altro che disprezzabile e può certamente annoverare artisti come Fred Buscaglione, il Quartetto Cetra, Renato Carosone, Alberto Rabagliati, Natalino Otto (un vero gigante del swing italico) e Jula (Iolanda) De Palma. Tutti personaggi che hanno influenzato e contaminato e non poco il sound e lo stile britannico di Ray Gelato che in Italia (sua seconda patria) ha trovato sempre una accoglienza adeguata ed ideale per registrare alcuni dischi (alcuni dal vivo) come Gangsters of Swing del 1997 e Gelato all’italiana pubblicato nel 1998 entrambi per la Nuova Durium, The men from Uncle dato alle stampe in Italia dall’etichetta Irma la Douce Irma records di Bologna nel 1999 ed ancora Gelato dal vivo! Live in Italy edito nel 2000 dalla Double scoop records).La popolarità di Ray Gelato in Italia si è accresciuta anche grazie alla orchestra dei romagnoli Good Fellas che hanno voluto Ray Gelato con loro in tournée nello spettacolo insieme al trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo (Tel chi el telun). Ray Gelato propone una consueta performance di musica swing, jazz e divertimento. Ray è cresciuto a suon di musica americana e sulle orme dei grandi dello swing, del jazz e del rock and roll.Musica jumpin’ jive con arrangiamenti per orchestra in stile Duke Ellington, Lionel Hampton, Count Basie e Louis Prima. Artisti anni ’40 e 50’ che hanno reso la musica universale, cantanti e virtuosi come Louis Prima, Frank Sinatra, Dean Martin, Louis Jordan, Sammy Davis Jr., Nat King Cole, Tony Bennett. Nel 1980 e 1981 forma il suo primo gruppo The Dynamite band, (rock and roll stile Bill Haley) poi nel 1982 a Londra Ray Gelato forma e si esibisce con The Chevalier Brothers e con loro suona in tutta Europa e Giappone incidendo alcuni dischi (dal 1984 al 1988) , qualche anno più tardi la formazione si evolve in Ray Gelato and the Giants of Jive. Ray Gelato dal vivo mantiene sempre vivo lo spirito dell’entertainer creato dai grandi crooners italo-americani. 4 serate all’insegna della grande musica, del divertimento, dove l’artista anglo-americano si è prodotto in scatenatissimi show (due per sera, dalle 21.30 alle 22.30 e dalle 24.00 alla una e mezza di notte!) e dove emerge forte e chiara una passione irrefrenabile per tutto ciò che è il jazz, lo swing, il jive, il be-bop grazie anche ad una formazione (sei elementi) in grande spolvero che si esibisce in funamboliche esibizioni annoverando nella band tra gli altri il pianista Gunther Kuermayr, Tom Gordon alla batteria (ci stupirà presto con un assolo di batteria di oltre 8 minuti), Andy Rogers al trombone, Alex Garnett ai sassofoni, Danny Marsden alla tromba. Una sezione fiati davvero invidiabile (Ray Gelato, fisicamente basso e tarchiato con il volto alla Totò naturalmente è bravissimo al sax) con una solidità e abilità che non si riscontra nemmeno in molte grandi big band d’oltreoceano ai nostri giorni. Lo stile di Ray Gelato, abile suonatore di sax ricorda come musicista, i grandi del passato, strumentisti come Ben Webster (sua maggiore influenza al sax tenore), Coleman Hawkins , Illinois Jacquet e Eddie Lockjaw Davis.
Ray Gelato è popolare in Inghilterra così come in Italia, è conosciuto in Florida così come negli Stati Uniti dove ha suonato spesso. Si è esibito in tutto il mondo, al Dubai International Jazz Festival,al Montreal Jazz Festival, a Philadelphia, Tampa, Chicago, Washington D.C., Los Angeles, al Ronnie Scott di Londra, alla Carnegie Hall, The Nice Jazz Festival, The Lugano Jazz Festival, San Sebastian Jazz Festival in Spagna così come all’Umbria Jazz (4 volte). In suolo inglese ha suonato tra l’altro dal vivo al matrimonio di Sir Paul Mc Cartney ed addirittura ad un party pubblico tenuto da sua Maestà, la Regina d’Inghilterra, la quale si dice abbia ballato compiaciuta! Nel frattempo Ray Gelato ha partecipato a diverse pellicole, numerosi film, nel 1988 in Scandal.
Dicevamo al Blue Note di Milano , uno show coi fiocchi, un evento brioso, un’aria scanzonata ed una ventata di allegria pervadono infatti tutti i suoi spettacoli. Le sue movenze un po’ buffe, il modo in cui impugna il microfono richiama lo stile partenopeo. Un poutpourri di suoni, di stili, di influenze, per un artista inglese nato da padre italo-americano che suona musica a stelle e a strisce con canzoni e testi in siciliano maccheronico, napoletano ed inglese! Una ventina di canzoni, evergreen e classici per deliziare un pubblico sempre attento e estasiato. La formula della sua musica ha sempre avuto successo, mescolando sonorità italiane (come faceva magistralmente il suo vero insuperabile maestro Louis Prima, quest’ultimo ha vissuto diversi anni ad Atlantic City, la stessa città del padre di Ray Gelato) e la musica degli italo-americani negli anni ’40 e ’50. Ray Gelato parte subito con That’s amore, You’re nobody until somebody loves you, The Night train
(omaggio a James Brown recentemente scomparso), Josephine please no lean on the bell, Mambo Gelato (una sua composizione), Star dust (classico del 1929 di Mitchell Parish e Hoagy Carmichael portata al successo da Bing Crosby , Louis Armstrong, Benny Goodman, Tommy Dorsey e molti altri ancora). Non mancano celebri cavalli di battaglia come Just a gigolo, Pizza you (da lui composta), On the sunny side of the street, Carina (autori Poes e Testa) è un motivo del 1958 portato al successo dapprima da Corrado Lojacono poi da Riccardo Rauchi, Gianni Boncompagni, Nicola Arigliano, Fred Buscaglione, Gianni Meccia, Franco Franchi, Natalino Otto, Gastone Parigi, gli Scooters e molti altri, un brano ricco di mordente e swingato al punto giusto. La Ray Gelato band naturalmente si propone con una massiccia dose di auto-ironia che li rende divertenti, frizzanti ed amabili come un vero intrattenimento debba necessariamente essere. La serata di venerdì a cui ho assistito non ha visto Ray Gelato interpretare canzoni importanti del suo repertorio (ogni sera il programma è stato leggermente differente) e ci siamo quindi persi Angelina /Zooma zooma di Louis Prima o Marie Marie o Tu vuo’ fa l’americano ( spesso presente nei suoi show). Se posso fare un appunto al nostro swinger britannico, ho trovato che la sua voce fosse un po’ giù di tono ed è forse per questo che durante la serata ho avuto l’impressione che volesse spesso privilegiare le parti strumentali (ma questo spesso dal vivo già accade normalmente).
Da notare ancora nel suo repertorio altri classici come Buonasera Signorina e Sing sing sing (con il lungo assolo di batteria) direttamente riprese dal suo maestro Louis Prima per ricordare a tutti come Ray Gelato e la sua band sanno offrire musica di classe suonata ad un ritmo forsennato che ti lascia senza fiato. Uno spettacolo da non perdere!
Aldo Pedron
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