Just another singer playing an old acoustic guitar… but the songs are good.
Matt Costa sembra la versione internazionale del cantante dei Baustelle: capelli corti spettinati e sporchi, sguardo languido e al tempo superiore. Un perdente fighetto, insomma. La voce ricorda Jeff Buckley (per il registro alto), James Blunt (che assicura l’acquisto da parte delle casalinghe) e la lunga fila di cantautori pop rock come Pete Yorn, Dunkan Sheik e Ryan Adams
Proprio a quest’ultimi Matt Cost è ancor più accostabile perché le sue canzoni, per quanto costruite e “furbe”, sono ben fatte. ‘Never Looking Back’ è una folk ballad intensa che potrebbe essere un out-take di Neil Young, mentre ‘Vienna’ sarà la colonna sonora dei salotti del jet set con quel suo sapore lounge che porterà qualche famoso dj a farne un remix per l’estate.
Tra il pop intimista dal sapore anni ’60 – la title track e ‘Downfall’ – e le improvvise incursioni nel rock – ‘Bound’ – il disco di Matt Costa tenta anche la strada della black ballad con ‘Heart Of Stone’ e il risultato, pur nella sua freddezza, è accattivante.
‘Unfamiliar Faces’ è quel tipo di disco che sai che finirai per odiare non perché sia un brutto disco, ma per l’uso che di esso verrà fatto, per quella fetta di società che a questo disco verrà accomunata, facendoti dimenticare che le dodici canzoni che lo compongono sono molto meglio di quello che appariranno.
Jacopo Meille
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Track List
Mr. Pitifull
Lilacs
Never Looking Back
Emergency Call
Vienna
Unfamiliar Faces
Cigarette Eyes
Downfall
Trying To Lose My Mind
Bound
Heart Of Stone
Miss Magnolia
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