The rocker from Kenneth MO with her new cd "Detours" is going back where she started. Bill Bottrell is back in the production and in the writing of some of the songs and Sheryl Crow,after two really intense years for her private life, lends another fine recording filled with good music, consciousness and social and economic description of the present days.
Questo "Detours" è un disco importante per Sheryl Crow. La sua vita artistica e personale non è mai stata un esempio di tranquillità. Facile alla depressione questa donna, figlia di musicisti e avvezza alla musica sin da piccola, si è sovente fatta da parte nella corsa al successo, che pure arrivò negli anni novanta con un album che scalò le classifiche dopo diversi tentativi. "Tuesday night Music Club" ebbe bisogno di ben tre singoli pubblicati prima di sfondare, ma quando avvenne furono fuochi artificiali. Sette milioni di copie vendute grazie a "All I wanna do" che fecero nascere una nuova stella. L'album veniva fuori dalla collaborazione strettissima con un gruppo di addetti ai lavori, tra i quali il fidanzato di lei l'ingegnere del suono Kevin Gilbert e il produttore Bill Bottrell, David Bearwald, David Ricketts, Brian McLeod e David Schwartz. Questo gruppo di persone si dedicò all'album d'esordio di questa promettente musicista che aveva incontrato difficoltà ad affermare, sino a quel momento, la sua reale natura. Aveva fatto la corista per Michael Jackson e la volevano lanciare come cantante di disco-pop, aveva cantato con un'infinità di stelle anche del rock ma non ne era uscito nulla. L'incontro con Gilbert le aprì una nuova possibilità che si concretizzò come abbiamo detto. Pochi mesi dopo nel corso del David Letterman Show alcune incaute dichiarazioni della Crow sulla presunta autobiograficità del suo pezzo "Leaving Las Vegas" (che autobiografico non lo era affatto dato che era stato scritto da David Bearwald e basato sul libro di un suo amico,John O'Brien) portarono a profonde divisioni e liti furibonde all'interno della squadra dietro ai successi dell'artista. Anche perchè il destino si mise di mezzo, lo scrittore John O'Brien si suicidò (non ovviamente per questo motivo) e anche se la sua famiglia disse ripetutamente che Sheryl poco c'entrava la frittata era fatta. Il suo ormai ex Kevin Gilbert morì in oscure circostanze (soffocamento da autoerotismo) e lei litigò con il produttore Bill Bottrell appena entrata in studio per il secondo disco. Sembrava finita e invece inanellò un successo dietro l'altro seppure con pause più o meno lunghe di "recupero creatività" durante una delle quali sposò il ciclista terrore dei francesi Lance Armstrong che aveva ripreso l'attività sportiva alla grande dopo essersi curato un tumore ad un testicolo che aveva messo in serio pericolo la sua vita. Negli ultimi due anni Sheryl Crow si è separata dal marito, ha superato una forma grave di tumore al seno e ha adottato un bambino. E in più (è proprio il caso di dirlo) ha registrato un bel disco e guarda il caso con la produzione dell'antico "nemico-amico" Bill Bottrell che produce questo "Detours" (deviazione, giro) e scrive sei delle quattordici canzoni.
La prima, ”God bless this mess” è un ritratto a fosche tinte basato sulla realtà della vita di oggi,le sue difficoltà,il petrolio, la guerra e le bugie che scatenarono l’offensiva nei confronti dell’Iraq. Si prosegue sulla stessa falsariga in “Shine over Babylon” con riferimenti al buddismo,”Love is free” è dedicata al denaro e all’ipocrisia che esso provoca nei comportamenti delle persone. “Peace be upon Us”, con Ahmed Al Himi alla seconda voce, è dedicata ad un augurio di pace in tempi in cui si continua ad uccidere in nome della religione. “Gasoline” descrive il mondo tra una decina d’anni e la progressiva scarsezza del petrolio che porta a conseguenze facili da immaginare se mal gestita (come adesso). L’ascolto prosegue con canzoni sempre indovinate, nel testo e nella musica,che raccontano anche il lato personale della storia dell’artista. Citiamo “Make it go away (Radiation Song)” dove racconta la sua lotta contro il cancro, ”Now that You’re Gone” sulla recente separazione e “Lullaby for Wyatt” dedicata al bambino recentemente adottato.
Credetemi, un gran disco. Qualcuno la definirebbe comunista…
Alessandro Mannozzi
Angry & confused: Sheryl Crow’s last album is an erratic collection of pop, “kind of” revolutionary anthems that will make Obama smile.
La sempre piú bella Sheryl Crow ha buttato alle spalle anni difficili e ha deciso di dare il proprio contributo per risvegliare la sempre piú addormentata societá americana con un disco che si apre con una canzone per sola chitarra e voce che non risparmia riferimenti diretti a Bush e alla sua politica e dakl titolo emblematico ‘God Bless This Mess’. ‘Shine Over Babylon’ prosegue sulle stesse tematiche non disdegnando un arrangiamento piú radiofonico tanto per non dispiacere le radio americane che di brani di Sheryl ne mandano parecchi in heavy rotation.
La produzione di Bill Bottrell tenta di dare freschezza e vitalitá a pezzi altrimenti fragili come ‘Peace Be Upon Us’ con tanto di break in arabo e che ben si collega all’imbarazzante ‘Out Of Our Heads’ nella quale un coro canta: “Figli di Abramo abbandonate le vostre paure, ingoiate le vostre lacrime e guardatevi dentro il cuore”… Se da una parte è lodevole il tentativo della cantautrice di esprimersi e dare voce alla propria coscienza (e in ‘Gasoline’, complice il riferimento non troppo velato a ‘Doing It Again’ degli Steely Dan, il risultato è pure piacevole), dall’altro c’è sempre la sensazione di voler comunque aver assicurato l’appeal radiofonico e commerciale che affossa, le giá fin troppo fragili canzoni.
Molto meglio quando a guidare le danze è la sola chitarra acustica come nella title track o nella piú tradizionalmente sentimentale ‘Drunk With The Thoughts Of You’ in cui ritroviamo la Sheryl Crow di ‘Home’, quella che piú apprezziamo. È infatti in canzoni come ‘Diamond Ring’ o ‘Love Is All There Is’ che ritroviamo la classe che ha contraddistinto le migliore canzoni della cantante: canzoni pop, vestite di rock, nelle quali era possibile apprezzare una chitarra slide e una bella melodia. Nessuna pretesa o presunzione, anzi, il piacere stava proprio nella semplicitá della formula.
‘Detours’ è un disco che probabilmente è costato molta fatica alla cantante; in alcune canzoni questo si avverte, ma non basta a colpire, a far sí che le emozioni contagino l’ascoltatore.
Jacopo Meille
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Track List
God Bless This Mess
Shine Over Babylon
Love is Free
Peace Be Upon Us
Gasoline
Out Of Our Heads
Detours
Now That You’re Gone
Drunk With The Thought Of you
Diamond Ring
Motivation
Make It Go Away
Love Is All There Is
Lullaby For Wyatt
Rise Up Bonus track
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