Here comes the French answer to the Canterbury sound
Fin dalla fine degli anni Novanta il batterista e compositore Patrick Forgas porta avanti il progetto Forgas Band Phenomena, ensemble strumentale attualmente composto da sette elementi che offre un'originale risposta made in France alle grandi scuole del jazz rock e del Canterbury sound. L'axe di fou (Axis of madness) è il quarto lavoro della band, che si muove in un territorio sospeso tra Zappa e Jean Luc-Ponty, Soft Machine e Mahavishnu Orchestra. Sezione ritmica, chitarra, tastiere, sassofono/flauto, tromba e violino costituiscono la vasta gamma di strumenti a cui Forgas Band Phenomena può attingere per costruire la propria sonorità. A dominare è senza dubbio il violino di Karolina Mlodecka, che tra Grappelli, Ponty e Goodman esegue con superbe capacità tecniche linee melodiche ambiziose, capaci comunque di abbandonare qua e là le complesse partiture scritte a favore di improvvisazioni intense e mai sguaiate. L'importanza del violino nel sound di questa band si definisce non solo in base alla sua attitudine da protagonista, ma anche in base alla sua capacità di costruire densi dialoghi con gli strumenti a fiato. Come su molti degli album di casa Cuneiform, l'abilità tecnica dei musicisti, tutti valenti esecutori, è un aspetto fondamentale. A ciò si unisce la capacità di Forgas, autore di tutte le composizioni, di creare vere e proprie partiture e arrangiamenti sinfonici per i suoi compagni di band. Il progetto ambizioso non impedisce comunque che le composizioni scorrano con facilità, godibili e solari. Musicalmente ricco di contenuti, l'album ha il pregio di offrire, attraverso un uso intelligente degli strumenti a disposizione, una declinazione piuttosto originale del genere, portando, anche all'interno della discografia Cuneiform, una ventata di riconoscibile freschezza.
Giulia Nuti
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La clef
L'axe du fou
Double-sens
La 13ème lune
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