After the huge work of Ataxia and another album here's Frusciante's new record to date. A big one,full of tension. The tension brought by the sense of being waiting for something close,near to come but impossible to reach. Using the minor key with his guitar the guy from Peppers gives us an astonishing record.
I più appassionati conoscono di certo la complicata storia di John Frusciante,nato nel 1970,presto via da scuola inseguendo una chitarra elettrica e un modo per esprimersi che fosse in qualche modo parte del rock,anzi,del NUOVO rock. Ci sarebbe riuscito in relativamente poco grazie all'amicizia che lo legava a Flea bassista con i Red Hot Chili Peppers,allora una college band e proprio per questo legata ad un genere che non la avrebbe mai portata al mainstream.
Entrato nella band dopo la morte per overdose di Hillel Slovak Frusciante si trovò in pieno coinvolto nelle sessioni di registrazione per l'album del 1989 Mother's Milk destinato ad aprire ai Peppers le porte del successo vero. Di lì a pochi anni Frusciante,all'apice della carriera,lasciò la band a causa del sempre maggiore coinvolgimento nell'abuso di droghe pesanti che lo avrebbero portato in breve tempo ad una pessima fine se ancora una volta Flea,con cui era comunque rimasto in contatto,altri cari amici e fondamentalmente egli stesso non avessero preso il carico di una riabilitazione che in molti davano per impossibile. Subito dopo ecco "Californication",dischi come solista (incluso il mega progetto Ataxia) e una nuova attività dal vivo con la band.
Questo nuovo lavoro di Frusciante è pervaso da un sottile senso di tensione,dato dagli accordi in minore del brano iniziale "Before the Beginning" ma in realtà la sensazione non cessa almeno fino alla traccia "God" in cui sembra ritrovarcisi ma in qualche posto celato alla vista altrui. Un disco come sempre introspettivo,inciso con una band essenziale alla quale nel brano "Enough of Me" si aggiunge Johnny Marr alla chitarra e una serie di pregevolissimi suoni ambient che ricordano il lavoro di produzione che fa Brian Eno. L'ascolto prosegue con "Dark/Light",uno dei momenti positivi dell'album dove al buio iniziale si contrappone la luce della seconda parte del brano più veloce e viva,il disco prosegue con la solida "Central" verso la conclusione di piano ed archi di "One More of Me" e della conclusiva "After the Ending" che riconferma la versatilità del chitarrista anche come cantante.
Alessandro Mannozzi
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Before the Beginning
Song to the Siren
Unreachable
God
Dark/Light
Heaven
Enough of Me
Central
One More of Me
After the Ending
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