Ben Kweller released his fourth full-length album, titled Changing Horses. This album features songs that share influences that go from Neil Young’s Harvest to Bruce Springsteen’s Nebraska, passing through Hollies, Beatles and Beach Boys.
Ben Kweller è un cantautore ventisettenne di Greenville, Texas, con alle spalle già tre album molto apprezzati dalla critica. Diventato in breve tempo uno dei più apprezzati songwriters della scena indie americana, negl’anni ha sviluppato un sound molto personale che trova le sue radici nei dischi di Beatles, Hollies e Beach Boys. Changing Horse, il suo nuovo album, il quarto in carriera, esplora però vie stilistiche nuove che partono da Harvest di Neil Young per passare attraverso i primi dischi dei Grin di Nils Lofgren, di cui il padre è amico dai tempi del liceo, fino a toccare sonorità vicine a quelle di Nebraska di Bruce Springsteen. Inciso in soli undici giorni insieme alla sua tour band, composta da Chris Morrissey al basso, Mark Stepro alla batteria e Kit Kitterman alla pedal steel, il disco conta dieci brani di ottima fattura che hanno tutta l’aria di essere un piccolo bignami di tutta la storia del folk rock americano. Si passa infatti dai Flying Burrito Brothers evocati in Gypsy Rose al Neil Young apocrifo di Old Hat, dal Don McLean della dolce Hurtin You ai Byrds più country di Wantin’ Her Again. Il songwriting di Kweller con Changing Horses trova così la sua maturità stilistica e laddove si ha la sensazione di essere di fronte a canzoni troppo introspettive e personali, se ne scoprono sfumature di rara intensità emotiva. Significativa in questo senso è On Her Own, un brano che sembra uscito da uno dei dischi della west coast dei primi anni settanta, e che rappresenta certamente uno dei vertici del disco. Il disco però riserva anche qualche interessante sorpresa come nel caso della frizzante Fight, un brano honky-tonk di altri tempi, che ci da la possibilità di apprezzare Kweller anche nei panni del country rocker. Insomma Changing Horses è un disco maturo, solido e non privo di momenti di puro godimento, e certamente rappresenterà per il suo autore un ottima base di ripartenza per la sua carriera futura.
Salvatore Esposito
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1. Gypsy Rose
2. Old Hat
3. Fight
4. Hurtin’ You
5. Ballad Of Wendy Baker
6. Sawdust Man
7. Wantin’ Her Again
8. Things I Like To Do
9. On Her Own
10. Homeward Bound |