Attivi dalla metà dagli anni Novanta e famosi per aver concluso più di un concerto sfasciando la strumentazione, i texani ...And you will know us by the trail of dead ci preparano con i quattro brani di Festival Thyme all'arrivo del loro nuovo album The Century of self, già in uscita.
Sfrontati, rumorosi e aggressivi, paragonati spesso a Sonic Youth e My Bloody Valentine, in Festival Thyme si esibiscono in realtà nello sviluppo di brani dalle reminescenze prog che difficilmente, prescindendo dall'impatto sonoro, riescono a nascondere il lato orecchiabile e classic rock. Il brano di apertura The Bells of Creation ci accoglie con un riff alla Led Zeppelin che lascia presto il posto ad un ritornello estremamente efficace che - non sappiamo se con approvazione o disapprovazione della band fa pensare a nomi più mainstream che vanno dai Muse ai Nickelback. Aperture pop anche per la successiva Island Sea (versione edit), con un'orecchiabilità che i Coldplay invidierebbero. Il tutto condito con un sound carico e sinfonico, tenuto a freno per buona parte dell'EP ma lasciato libero di scaricarsi sulla conclusiva e più ruggente The betrayal of Roger Casement and the Irish Brigade. Se capace di mantenere il giusto equilibrio tra le varie vene contenute all'interno della musica del gruppo, l'album in arrivo può rivelare belle sorprese.
Giulia Nuti
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The Bells of Creation
Island Sea
Festival thyme
The betrayal of Roger Casement and the Irish Brigade. |