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Ben Harper and The Blind Boys of Alabama There will be a light
(Virgin/Emi)
www.benharper.net
www.blindboys.com
Da una parte un giovane cantautore abituato a muoversi fra surf, jam bands, California. Dall’altra un coro di anziani signori ciechi cresciuti tra gospel e spirituals. Il binomio tra Ben Harper e i Blind Boys of Alalabama, anche se i coristi in questione sono abituati nonostante l’età a tenersi al passo con il panorama musicale contemporaneo ( si considerino la collaborazione con Peter Gabriel nello scorso tour europeo e la partecipazione al festival di Bonnaroo) , non sembrava sulla carta proprio scontato, pur suscitando fin dall’annuncio della registrazione del disco la generale curiosità. Certo bisognava far collimare due mondi diversi, assecondare le esigenze dei Blind Boys per far sì che Ben Harper si assicurasse la collaborazione, insegnare loro i testi dei pezzi. Oggi che il progetto è concluso e dato alle stampe si può proprio dire che l’interesse iniziale aveva motivo di esistere. Dalla collaborazione tra Ben Harper e Blind Boys esce un disco che avvicina gli orizzonti dell’una e dell’altra parte, lasciando spazio al Ben Harper di sempre per farsi riconoscere ma avvicinandolo ad un mondo intimo e spirituale. Sonorità gospel come quelle che si possono riconoscere sulla coda di quasi ogni pezzo si intrecciano con atmosfere profonde sospese tra blues e soul come quelle di Where could I go? , lasciando spazio a ben scritte canzoni come There will be a light, che dà il titolo all’album e affascina per l’ampiezza del range vocale su cui è costruita. Il legame tra Ben Harper e la tradizione americana non è una novità, viste le sue scelte artistiche e la sue capacità nel suonare chitarra e slide guitar, ma qui diventa più forte che mai, avvalendosi di una collaborazione autorevole come quella dei Blind Boys of Alabama e mettendo a segno un album in cui dà dimostrazione di affidabilità e di una raggiunta maggiore maturità artistica.
Giulia Nuti
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