. |
Mario Giammetti - Steve Hackett the defector
Edizioni Segno
Pag. 333, Euro 20,00
www.edizionisegno.it
Un editore (Piero Mantero) “illuminato” ed appassionato di musica, un autore (Mario Giammetti) che ha una padronanza assoluta della materia... da questo connubio nasce la collana editoriale “Genesis files” delle Edizioni Segno curata da Giammetti: una raccolta di volumi dedicati ai vari musicisti della mitica formazione inglese dei Genesis (sia come componenti del gruppo cult, sia nelle loro carriere solistiche).
Un progetto che sembrava folle e che si sta invece mirabilmente concretizzando; siamo già al secondo volume della collana (dopo quello dedicato al “cantante-ballerino” Phil Collins). Hackett è stato il mitico chitarrista del gruppo inglese. «E’ diventato annota l’autore un caposcuola alla chitarra, nonostante il fatto che non abbia mai indugiato sul sensazionalismo fine a se stesso, preferendo concentrarsi sulla sperimentazione sonora... Moltissimi ancora oggi ritengono che i Genesis non siano mai più stati i Genesis da quando è andato via lui».
«Sono particolarmente soddisfatto di questo libro perché ci dice Giammetti - è stato un lavoro di grande fascino: la musica di Hackett è talmente piena di stimoli da richiedere una grande attenzione, e lui è stato eccezionale, collaborando in maniera totale e scrivendo persino la prefazione. L’emozione più grande è stata intervistare appositamente per questo libro la madre di Steve, una signora di 74 anni che ne dimostra 20 di meno nell’aspetto ed è una ragazzina entusiasta sul piano dell’energia».
A completare il libro è stato chiamato Dardo Binetti che ha curato un approfondimento ad hoc sulla “Ricerca del suono”, ovvero sugli aspetti più tecnici del chitarrismo di Hackett (chitarre, amplificazione, effettistica, ecc.). Quindi il testo si chiude con una corposa appendice con le fonti delle citazioni e la discografia/videografia completa del chitarrista come membro di Quiet World, Genesis, GTR e da solista. Il libro è arricchito anche da un ricco corredo fotografico dell’artista con immagini d’epoca e recenti.
Il termine “Defector” si può tradurre dall’inglese come “disertore” (e così si intitolava un album solista del 1980). Ma il chitarrista intendeva con tale termine sottolineare la “diserzione” dalle gabbie, la capacità di andare anche controcorrente, di cercare nuove strade. Hackett è stato disertore più di una volta nella sua vita, a cominciare da quando decise di abbandonare i Genesis proprio quando la band aveva imboccato la strada del successo totale ed internazionale... «Hackett dice l’autore - è un curioso, un artista a tutto tondo con la irrefrenabile voglia di non fermarsi mai». Lo dimostra «la torrenziale carriera solista, iniziata ormai trent’anni fa, che conta quasi altrettanti dischi. Dischi che svolazzano allegramente da un genere all’altro: progressive, fusion, blues, etnica, pop, hard rock, acustica, classica, orchestrale e, spesso, un pò di tutto questo raccolto in un unico album (quando non in un’unica canzone!».
Quale sarà il prossimo passo dell’artista? Giammetti ci rivela anche i suoi “nuovi orizzonti”. Ha infatti ascoltato in anteprima i brani del prossimo disco a cui Hackett sta lavorando e che dovrebbe uscire nel 2006.; la grande novità è rappresentata dalla presenza di una vera e propria orchestra in un disco rock.
E quale sarà il prossimo passo di Mario Giammetti? Sappiamo che sta già lavorando al prossimo libro della collana “Genesis files”, dedicato a Tony Banks.
Gaetano Menna
tutte le recensioni
Home - Il Popolo del Blues
NEWSLETTER
|
. |