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Paul Weller
Roma, Teatro Tendastrice 29/10/2005

Semplicemente fantastico il godfather di tutti i Mods. Ormai non ha più vent’anni, ma non è certo un problema, dal momento che quando sale sul palco e imbraccia la chitarra quanta energia ha dentro e quanta ne riversa come un fiume in piena su un pubblico in completa esaltazione. E a quel punto non ce n’è per nessuno. Il concerto inizia in mezzo al fumo di quattro sigarette nervosamente accese un attimo prima di salire sul palco da lui e dagli altri membri della band, Damon Minchella al basso e Steve Cradock alla chitarra ( membri degli Ocean Colour Scene), e l’inseparabile Steve White alla batteria, con Paul da quando era poco più che un bambino. Weller nel corso della serata ripercorre alcune tappe della sua carriera regalando al pubblico brani dei Jam , come una energica In The Crowd, e degli Style Council, come una toccante Long Hot Summer eseguita al pianoforte così come altri dei suoi brani più melodici e intimi.

Ma particolarmente belli sono anche i brani che Weller regala dal suo ultimo album As is Now (V2), come una dolce The Pebble and The Boy, una coinvolgente Savages (uno dei migliori brani del disco) e una stratosferica From the Floorboards Up, uno dei suoi singoli migliori, sufficientemente ritmata e aggressiva per ricordare a tutti coloro che l’avessero dimenticato che lo spirito Mod è ben duro a morire. Poi c’è spazio per Wishing on a star, bel singolo del suo precedente album di cover (Studio 150), a ricordare come Weller oltre ad essere un bravo autore sia particolarmente capace anche nello scegliere e interpretare brani di altri ( basti ascoltare “Button Downs”, cd di covers inserito nel box Fly on the Wall, Universal 2003). C’è spazio anche per una parentesi acustica nella quale i musicisti si siedono e cambiano strumenti e atmosfera. L’effetto è bello, ma i momenti migliori dello spettacolo sono senz’altro quelli in cui i quattro picchiano sugli strumenti con il massimo della forza, e le valvole degli amplificatori ruggiscono all’apice della loro miscela di rabbia e potenza. La sintesi di tutto ciò è stampata con lo scotch (si fa con quel che si trova…) sul supporto dell’ampli di Paul: Fire + Skill. E a chi meglio che a lui si addice.
Giulia Nuti
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