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Billy Bob Thornton - The Edge of The World
(Sanctuary/BMG)
www.billybobthornton.net
Waiting to listen to “Hobo”, the latest Billy Bob Thornton’s album, in the Italian music stores there is now The Edge of The World, his 3rd album.
In attesa di ascoltare Hobo, il nuovo disco di Billy Bob Thornton, sul mercato italiano arriva The Edge Of The Wold, il terzo disco dell’attore-cantautore americano. Inciso con l’aiuto di gente del calibro di Marty Stuart (con lui già nello splendido Private Radio), Daniel Lanois e Joe Walsh, The Edge Of The World, è il disco della maturità artistica di Thornton. Se nelle note di copertina leggiamo con piacere il ringraziamento di Billy a Willie Nelson per averci regalato quel capolavoro che fu Red Headed Stranger, il disco in se viaggia su tematiche musicali del tutto differenti e si pone sulla scia del roots rock di Elvis Costello, Graham Parker e Tom Petty. Il disco sulla distanza non regge benissimo tutti i suoi 75 minuti ma nel complesso risulta del tutto soddisfacente per uno che pratica la musica rock tra un film e l’altro. Il difetto che viene maggiormente in rilievo è la ripresa per ben tre volte della title track e per ben due volte di Piece Of A Man, sia ben chiaro entrambi i brani girano alla grande spinti da belle trame folk rock ma ascoltarli più volte nel corso del disco, anche se in salse differenti non è il massimo. Oltre a questo ci lasciano qualche dubbio le sperimentazioni sonore di Do God Wop, le confessioni a sfondo religioso di God e i tre brani finali che suonano come se fossero stati incisi all’ultimo momento. Tuttavia andando al succo del disco si scoprono brani affascinanti come Emily, il gospel-rock granitico di Everybody Lies, il tiratissimo beat di Island Avenue dal ritornello memorabile e il crescendo strumentale di Fast Hearts. La palma del brano meglio riuscito però va a The Desperate One un brano nel mood di Springsteen in cui compare anche l’indimenticato Warren Zevon per un cammeo vocale. Molti di questi brani hanno un unico filo conduttore, essendo tutto il disco dedicato a suo fratello Jimmy Don, e vanno a comporre la spina dorsale del disco che quasi fosse un concept medita su problemi comuni ad ogni uomo, ovvero la fine di un amore, la fuga, l’innammoramento e la morte. Particolarmente significativa in questo senso appare la cover del classico di Fred Neil, Everybody's Talkin', che suona come un invito ad abbandonare l’incomunicabilità che caratterizza i nostri rapporti sociali.
Se Billy Bob Thornton, avesse badato alla qualità piuttosto che alla quantità staremmo parlando di un disco straordinario, purtroppo le concessioni ai propri gusti personali spesso si pagano con critiche non entusiastiche. Resta tuttavia un disco interessantissimo in cui spiccano davvero composizioni sopraffine.
Salvatore Esposito
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