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Find a friend in Jesus
The countryfied gospel tinted rhythm&blues story
Quando è che la musica diventa più affascinante? Quando se ne perdono i confini e quando le demarcazioni sfumano. È il segreto di Mad dogs & Englishmen un disco in cui convivono ballate folk rivisitate e brani di rhythm & Blues, canzoni rock e inni gospel, primordiali brani di country rock accompagnati da fiati di ispirazione soul. L’album è il frutto dei tempi ma, ammettiamolo, non tutte le epoche hanno prodotto magie così resistenti.
È necessario tornare indietro per individuare i semi della straordinaria fusione di stili che caratterizzano il suono dell’orchestra guidata da Leon Russell. Indietro a quando Ray Charles affrontò il country & western a testa alta e prima di lui Solomon Burke, a quando Otis Redding interpretò- a detta di Keith Richards- gli Stones meglio della band stessa o, ancora, alla svolta secolare degli Staple Singers( il cui fondatore Pops è stato recentemente omaggiato in un album elettrizzante da Marty Stuart, una istituzione a Nashville). Nessuno all’epoca parlò di countriefied soul o di né di gospel tinged rhythm & blues. Per ingabbiare un genere c’è, infatti, sempre tempo. Qualcosa però rimane nei tessuti degli autori, i cambiamenti scorrono sulle dita e a volte può bastare la sostituzione di un accordo per variare sfumatura e intenzione, per portare una melodia altrove.
1967.Entrano in scena, un po’ per volta, Dan Penn, Spooner Oldham Eddie Hinton, la sacra trinità, coloro i quali formalizzeranno, canzoni alla mano, un genere che non c’è. E da Florence, Alabama agli studi Stax di Memphis, dagli studi Fame ai Muscle Shoals sarà tutto un via vai di artisti bianchi e neri che cercano la cura, “the healing”, dopo gli straordinari risultati ottenuti da Aretha Franklin.
Si riversano a imbiancare il soul, a countrizzare il rock e a scurire il folk artisti da tutto il mondo: Johnny Halliday, Eddy Mitchell, Dusty Springfield, Lulu. Il lessico comincia a prendere forma, gruppi locali come i Box Tops si formano e producono spontaneamente canzoni ispirate dalla sacra trinità di cui sopra. Eppure il punto di non ritorno non è negli album dei nomi citati(anche se alcuni di essi sono fenomenali) ma quando gli Stones, fatte le valigie dopo il concerto di Hyde Park del 1969, optano per l’America e, come loro solito, si dirigono lì dove possono trarre ispirazione ed energia, come già avevano fatto a Chicago, come faranno in seguito in Giamaica e altrove, e approdano ai Muscle Shoals per le session che andranno a far parte di “Sticky Fingers”.
Tutto accade in un attimo, un onda prende corpo e cresce prepotentemente: a San Francisco i gruppi della South Bay Area, quelli misti che prediligono il Rhythm & Blues alla mera psichedelia, prendono piede proprio mentre i più psichedelici di tutti, i Grateful Dead, compiono una decisa svolta country, la nascente scuola cantutorale, confluita verso la più calda California bussa forte sostenuta dalla voce del già veterano Gram Parsons che professa una Great American Cosmic Music mentre altrove The Band compie un percorso non dissimile aggiungendo alla pietanza una buona dose di roots music. Nei testi appare un irrefrenabile bisogno di religiosità pagana.
L’onda è inarrestabile: ci pensa la coppia Delaney & Bonnie ad aprire la stagione delle carovane pace, amore e musica ma la coppia scoppia fin da molto presto, oppressa dalle personalità dei troppi partecipanti mentre Mad Dogs & Englishmen funziona perché dura il tempo di un trimestre scolastico. Come tutte le onde anche questa si infrangerà poco tempo dopo: già nel 1972 il countryfied rock gospel tinged rhythm & blues è un ricordo anche se la sacra trinità continuerà imperterrita il proprio percorso. Essa lascerà però prepotentemente il segno, al punto tale che dai novanta in poi la ricerca di questo tanto decantato territorio che non c’è diventa per qualcuno un preciso impegno. Ci pensano prima i giornalisti inglesi: Barney Hoskins raccoglie dal dj Charlie Gillette il testimone e lancia una lunga campagna sulla rivista Mojo, campagna proseguita verso i lidi dell’alternative country & folk o nelle terre del cosiddetto genere “americana” da Uncut. Poi è la volta dei nuovi gruppi, dai Lambchop fino a Ryan Adams o ai più recenti Okkervil River.
Non è però la stessa cosa: per comprendere, cercate i film “Vanishing Point”(in italiano “Punto Zero”) e “Zachariah” per comprendere l’estetica di ciò e forse anche voi cercherete a friend in Jesus. Una volta, andava tanto di moda.
Ernesto de Pascale
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