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Zac Harmon - The Blues according to Zacariah
(Bluestone Records )



Per definire il Blues di Zac Harmon, polistrumentista ma soprattutto chitarrista-cantante, bisognerebbe ricorrere ad un’estesa aggettivazione e fare una prima constatazione: Harmon non somiglia a nessuno in particolare, e questo é un grosso merito, il che però non significherebbe automaticamente avere una grossa personalità. In realtà Harmon é un musicista con tanta esperienza sulle spalle, ma non ha mai avuto l’opportunità, almeno fin adesso, di farsi conoscere da un pubblico non solo regionale. “Il Blues secondo Zaccaria” come s’intitola il disco, contiene blues tradizionali come “Mannish Boy” e “It hurts me too”, il pezzo migliore del lotto con un prezioso cameo di Mickey Champion alla voce, dove risaltano anche le buone doti vocali di Harmon. Il Blues si mescola al Rock e al Soul o al finto gospel dell’iniziale “That mighty high” senza necessariamente seguire la regola delle dodici battute. Due lenti “That’s why” e “Comfort of a man”, sono di grosso spessore senza esser i consueti bluesacci strascicati. Chitarrista dal suono sporco, molto saturato, ha nei musicisti che l’accompagnano delle buone comparse che mancano, al contrario di lui, di creatività. Però il disco tiene, si fa ascoltare volentieri e mette in mostra un musicista di talento che potrebbe riservare ulteriori belle sorprese. Da seguire.

Luca Lupoli

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