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Se le mura di via Asiago 10 potessero parlare… canterebbero Sinatra
Frank Sinatra - The Voice in Via Asiago
Twilight Music/Emi
www.twilightmusic.it
Per essere precisi parliamo delle mura della mitica Sala A del palazzo della radio in via Asiago 10, a Roma. Erano gli anni '50 e ospite del programma "Radio Club" condotto da Guido Notari era sua maestà Frank Sinatra. La Sala A è una delle grandi sale da concerto presenti nella sede Rai di via Asiago e nel corso degli anni ha visto esibirsi stelle di prima grandezza di tutti i generi musicali. La collana di cd "Via Asiago 10" nasce dall'unione tra l'etichetta indipendente Twilight Music e l'Audioteca radio Rai in collaborazione con il programma "Radioscrigno" di Dario Salvatori e il suo scopo è raccogliere le imperdibili incisioni (i vecchi "padelloni" o le più recenti bobine) restaurate e restituite alla meritata attenzione degli appassionati di musica ma ovviamente anche di radio e della sua storia nel nostro paese. Bisogna francamente dire che era ora che il servizio pubblico, in collaborazione con privati, partorisse un progetto di questo genere che ancora una volta rende giustizia all'immenso archivio della Rai e alle persone che vi lavorano. Già altre uscite di questa serie sono state recensite su queste pagine, a testimonianza dell'amore sempre vivo che qui nutriamo per l'invenzione di Marconi (sia benedetto!), ora col passo del gambero vogliamo arretrare alla prima uscita: quella appunto dedicata a "the Voice" Frank Sinatra.
20 maggio 1953, Roma via Asiago. Da un taxi scende un giovane magrissimo vestito all'ultima moda, non parla italiano se non per frasi di circostanza anche se la madre è di Genova e il padre siciliano. E' nato ad Hoboken, New Jersey si chiama Frank Sinatra e non sta passando un grande momento: Ava Gardner lo ha lasciato, la carriera non va bene perchè i giovani preferiscono ritmi veloci e più moderni. A Roma ha passato il tempo facendo a pugni con i paparazzi, insomma una schifezza. Però di lì a poco con l'uscita del film di Fred Zinnemann "Da qui all'eternità" che per l'interpretazione del soldato italoamericano Angelo Maggio gli valse l'oscar e successivamente il contratto con la Capitol lo avrebbero riportato al grande successo, anzi fu forse il suo miglior periodo artisticamente parlando. Ma lo abbiamo lasciato davanti al portone del palazzo di via Asiago, facciamolo entrare. Viene accolto dal funzionario di servizio che intanto ha riempito la sala di impiegati, fans, vigili del fuoco, tecnici e chiunque si trovasse a passare perchè un cantante che si rispetti non ama farlo in una sala vuota. Salendo di due piani lungo il magnifico scalone eccolo arrivare alla porta insonorizzata della Sala A, va in onda la sigla, breve discorso introduttivo del conduttore e poi è il momento della "Eclipse orchestra" diretta da Armando Trovajoli con una versione di "The Way you look tonight" bellissima. Il momento di Sinatra è adesso: la registrazione contiene testimonianza di omaggi floreali da parte di una bambina, saluti di due marinai al "collega" Frank e addirittura la squadra di baseball della Lazio. Intanto lui canta, tre canzoni eterne come "September song" di Kurt Weill, "Laura" e gran finale con la famosissima "Night and day" di Cole Porter. Il cantante è in ottima forma, l'orchestra diretta da Trovajoli è quanto di meglio potesse desiderare e pur con qualche momento kitsch la trasmissione va avanti bene. Addirittura "una delle nostre più giovani star" ( Milly Vitale) recita il conduttore, dedica a Sinatra un madrigale (si usava ai tempi). Canta una canzone anche un giovane cantante pugliese che, chitarra in mano, sono giorni che cerca una scrittura, il suo nome è Domenico Modugno che grazie ai complimenti di Sinatra per la sua "Ninna Nanna" scritta da Franco Nebbia (allora jazzista poi celebre conduttore radiofonico con "Il Gambero") l'ingaggio alla Rai lo avrebbe trovato e il resto lo sapete. Ancora un grande momento con la Eclipse orchestra di Trovajoli che esegue "I only have eyes for you". Prima del finale l'attore Enzo Turco recita una poesia in napoletano per l'illustre ospite. Saluti finali, sigla di chiusura ed ecco da quell'oramai lontano 1953 arrivarci questa registrazione integrale rispettosa della struttura di "Radio Club" e testimonianza di un pezzo della nostra storia radiofonica e non solo.
Da notare anche la particolare grafica scelta per la pubblicazione che rende giustizia ai supporti originali che trovate stampati sul cd e le note, esaustive ma forse troppo brevi e con poche foto, che ci guidano ad un ascolto estremamente piacevole per appassionati e curiosi.
Alessandro Mannozzi
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