Straightforward downhome blues by an outstanding guitar-picker from Phoenix, Arizona. Paris James got the entire package: a tough, sultry voice; unvarnished yet gifted guitar playing; a sombre approach which evokes the devil’s raison d’être. Mainly originals and a few covers make this CD a fine example of good old hearty blues, just the way it ought to be.
Sembrerà strano, ma una delle ragioni della popolarità dei Bluesmen acustici, é il loro sex-appeal. Keb Mo’ e più recentemente Keith Brown hanno sfondato non solo per il loro indubbio talento, ma anche per via dell’interesse che il pubblico femminile ha mostrato loro, specialmente quando sono apparsi sul qualche canale televisivo americano. Non è uno scandalo perchè il Blues ha sempre avuto intime relazioni col sesso e la fisicità ha sempre giocato un ruolo nel decretare il successo e/o la popolarità di tale o tal’altra artista che debba affrontare il pubblico con una chitarra in mano. Peraltro nella mitologia del Blues abbondano storie di relazioni tra musicisti e spettatrici finite tragicamente tra coltellate e colpi di pistola. Non auguriamo niente del genere a Paris James il quale s’iscrive indubbiamente nella genealogia dei grandi maestri, da Son House a Robert Johnson, avendo tra l’altro suonato e frequentato Johnny Shines, Robert Jr. Lockwood e R.L. Burnside. Come spesso accade, la vera difficoltà d’artisti come Paris James è esser originali, di distinguersi in qualche modo nella massa in modo da non sembrare meri cloni. Ma veramente manca poco a questo artista per inserirsi nella categoria degl’eccellenti perchè ha talento sia alla chitarra e alla voce; forse dovrebbe abbandonare covers sulle quali si sono esercitati centinaia di migliaia d’aspiranti bluesmen; sfruttare di più le sue capacità tecniche, lasciar correr la creatività, dote invero poco diffusa oggi. Belle le riedizioni di “Death Letter”, “44 Blues” e “Ain’t Superstitious”, scarne come si deve, affogate dentro una registrazione già nuda di suo. In prospettiva, un grande bluesman.
Luca LUPOLI
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Track list
Skinnin’ Board Stomp
Folk Tales Intro
Folk Tales
Wake Up Mary
Death Letter
See That my Grave is Kept Clean
Low Down Blues
32 – 20 Blues
Ain’t Superstitious
44 Blues
Ride that Tide Intro
Ride That Tide
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