After a five years, Shawn Colvin comes back with a new album, titled These Four Walls. Produced by John Leventhal, her musical collaborator for long years, this album featuring great songs like the title track, So Good To See You, Cinnamon Road and two cover: the obscure Paul Westerberg track Even Here We Are and the Bee Gees' Words.
Non servono grandi presentazioni per Shawn Colvin, per lei parlano i suoi dischi ma in parte anche alcuni errori di valutazione commessi nella sua carriera. Diversamente dalla sua compagna di esordi Suzanne Vega, la Colvin ha continuamente cercato di cavalcare l’onda del successo ma più volte è stata costretta a fare un passo indietro e a ricominciare. Fu così quando debuttò nel 1989 con Steady On, che raccolse un buon consenso ma fu smentito dalle scarse vendite del successivo Fat City. Allo stesso modo accadde nel 2001 quando dopo, l’immenso successo di A Few Small Repairs del 1997 (che le valse il Grammy Awards come disco dell’anno), con A Whole New You virò prepotentemente verso un pop perfetto per MTV, ma che non piacque ne’ ai giovani ne’ ai suoi fans storici. A distanza di cinque anni e con una nuova etichetta alle spalle (la Nonesuch), la Colvin torna sui suoi passi con These Four Walls, un disco intenso e sentito, denso di ottime ballate in cui spesso fanno capo spunti autobiografici. Inciso e prodotto insieme all’esperto John Leventhal (suo collaboratore di vecchia data), These Four Walls, contiene dieci brani nuovi e due cover ovvero Even Here We Are di Paul Westerbeg e Words dei Bee Gees, entrambe rilette magnificamente secondo i suoi stilemi. Shawn Colvin in questo disco ci racconta dei suoi conflitti adolescenziali nell’iniziale Fill Me Up e Tuff Kid (eccellente il violino di Antoine Silverman), ci parla della sua vita matrimoniale che le va stretta nella title track (in cui è ospite alla pedal steel Greg Leisz), commuove in Summer Dress, dipinge acquerelli dalle tinte autunnali in Cinnamon Road (con Marc Cohn e Patty Griffin ospiti ai controcanti) e Venetian Blue, fino alla doppia redenzione di Let It Slide (in cui ospita alla voce Teddy Thompson) e Soo Good To See You, che suona come una sorta di riappacificazione con se stessa. These Four Walls ci riscalderà il cuore nel prossimo inverno, con la sua poetica fine e le sue tenui atmosfere acustiche ma senza dubbio sarà difficile non andarlo a recuperare ogni volta che quelle quattro pareti staranno strette anche a noi.
Salvatore Esposito
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Track list
1. Fill Me Up
2. These Four Walls
3. Tuff Kid
4. Summer Dress
5. Cinnamon Road
6. Venetian Blue
7. The Bird
8. I'm Gone
9. Let It Slide
10. Even Here We Are
11. So Good To See You
12. That Don't Worry Me Now
13. Words |