. Judy Dyble – The Whorl

madeleine peyroux Judy Dyble – The Whorl
(Talking Elephant)
www.judydyble.com

Ritorna sulle scene con un nuovo album una delle voci storiche del folk inglese, Judy Dyble, colei che nel 1967 si unì ai Fairport Convention come cantante della primissima formazione. Quella della Dyble con i Fairport non fu una lunga esperienza, ma resta esplicativa del primo periodo della loro carriera e di un primo disco in cui ancora tuonavano forti l’eco di Bob Dylan e della psichedelia West Coast. Ci si aspetterebbe un album di genuino folk da questo suo nuovo disco, e invece non è così.
L’album è piuttosto modellato sulle esperienze della Dyble, che dopo i Fairport Convention si unì a Giles, Giles, Mc Donald e Fripp, primo embrione dei futuri King Crimson. All’album prende parte proprio Rober Fripp, che trasporta con i suoi frippertronics l’album in una dimensione immediatamente più moderna e etno-folk. Restando nell’ambito Fripp e King Crimson, la Dyble esegue anche una insolita cover di I talk to the wind, brano tratto dal primo disco dei King Crimson.
Al violino c’è Simon House, già con High Tide e Hawkwind, che introduce nell’album il suo tocco e il suo sound inconfondibili.
Un lavoro quindi per niente statico ma aperto a molteplici influenze, sia di genere che stilistiche per quanto riguarda i singoli musicisti.
La dyble canta bene, con voce tutt’oggi dal timbro chiaro e giovanile.
Si resta un po’ stupiti perché ci si aspetterebbe qualcosa di un po’ diverso, ma non per questo l’album è di minor valore.

Giulia Nuti

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