After his stint on John Prine’s label, Oh Boy, Todd Snider come back with a new album released for New Door. His sarcastic songwrting shine again in some wonderful tracks like If Tomorrow Never Comes, Happy New Year and Thin Wild Mercury.

Dopo qualche tempo in cui avevamo perso le sue tracce, avevamo ritrovato Todd Snider in tre ottimi tributi ad altrettanti songwriter americani, ovvero a Kris Kristofferson (dove eseguiva Maybe You Heard), a Kinky Friedman (in cui eseguiva They Ain't Making Jews Like Jesus Anymore) e a Peter Case (dove interpretava in modo magnifico Travelin’ Light), ora però è tornato sul mercato con un disco tutto suo. The Devil You Know, questo il titolo, è una sorta di episodio conclusivo di una trilogia cominciata con New Connection e proseguita con East Nashville Skyline (entrambi incisi per la Oh Boy di John Prine). Abbandonata la vecchia etichetta, Todd ha ripreso il discorso da dove l’aveva lasciato ovvero dal suo country affine tanto allo stile di John Prine quando al collar rock. Proprio Prine sembra aver ispirato direttamente i brani più narrativi del disco come Carla, You Got Away With It ma soprattutto la conclusiva Happy New Year, vero vertice del disco. Il disco si muove così tra momenti che tendono al folk come la bella Just Like Old Time, a svisate rock ‘n’ roll come l’iniziale If Tomorrow Never Comes dove brillano le chitarre di Snider, Will Kimbrough e Tommy Womack, fino a toccare prima il roots rock con Thin Wild Mercury dove si apprezza un ottimo intreccio tra lap-steel e violino poi il rock blues con la title track. Dispiace per la scarsa riuscita di alcuni brani come le anonime Looking For A Job e Unbreakable a metà strada tra ballata rock e il country di Nashville. The Devil You Know è comunque una bella sorpresa perché ci presenta un cantautore ancora capace di sorprendere con il suo sarcastico songwriting, anche se spesso scivola nel qualunquismo con la classica critica alle apparenze del Sogno Americano.

Salvatore Esposito