The dream is over but the pride still lasts
Dalle ceneri della California del Sud che brucia, reduci dalla lunga strada che li ha portati fuori dall’ Eden come recita il nuovo cd, riappaiono Le Aquile di Los Angeles. Don Henley, Glenn Frey, Timothy B. Schimdt e Joe Walsh, a 27 anni dalla loro ultima opera completa in studio - The Long Run, del 1980 - tornano con un doppio album che non deluderà i fans di sempre e che ce li mostra al meglio della loro classica scrittura.
L’impegno e il dispiego di forze artistiche è stato notevole:20 canzoni - 3 edite, 5 brani altrui -, tre studi e decine di tecnici e una manciata di soliti amici sospetti (John David Souther, Jack Tempchin, Stuart Smith a tutti gli effetti il quinto Eagles) si sono messi a disposizione di questa istituzione vivente della music americana, pronti a collaborare al fianco del gruppo più ricco della West Coast per riprendere una strada interrotta molto tempo fa e riaffermare a pieno regime quella California delle perfette armonie vocali e del vento in faccia di chi ti invita a prendere la vita con facilità.
Molte vicissitudini dopo gli anni d’oro del mito, più ricchi, più opulenti ma non meno convinti, Eagles, sull’onda lunga di un paio di tour di ritorno ben riusciti e delle 35 milioni di copie del loro “Best of”, dimostrano confidenza, attitudine e una saggezza che contrasta con i loro eccessi di una volta.
Un analisi più attenta di “Long Road Out of Eden” ci dà un quadro chiaro delle dinamiche del gruppo allo stato attuale : Don Henley rimane il più a fuoco dei quattro, sua la canzone che rischia di più dell‘intera raccolta nel cd 1, “Waiting in the Weeds” e le corrosive “Frail Grasp On The Big Picture“ e “Business as Usual“ sul secondo cd, Glenn Frey opta per un country rock più facile e di maniera che punta al risultato sicuro per poi risvegliarsi nel brano che dà il titolo all‘album, Timothy B. Schmidt conferma le sue confortanti doti armonico-compositive, Joe Walsh, uno dei musicisti al mondo più amato dai musicisti, si conferma come uno dei chitarristi solisti più intelligenti sulle scena mondiale, firma la memorabile “Last Good Time in Town“ una canzone che potrebbe facilmente uscire dal miglior songbook degli Steely Dan della metà dei settanta.
“Long Road Out Of Eden” delle Aquile di Los Angeles è un disco elegante che entrerà nelle case di molti,doppio ma intelligentemente venduto al prezzo di uno, ovunque al mondo. E’ la riaffermazione e la restaurazione, pur se solo per venti brani, di una assolta California, persa per sempre, quella di quando il sole non era oscurato dalle fiamme e dal sangue delle guerre interraziali.
E’ un segnale di forte da parte di quattro artisti quasi sessantenni ancora entusiasti, consapevoli che pur se quel sogno è finito per sempre, l’orgoglio resta intatto.
Ernesto de Pascale
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Track List
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