Edie Carey - Another Kind Of Fire
(Edie Carey)
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Edie Carey is a literate folksinger and her 4th studio release, Another Kind Of Fire, is a great collection of songs. Produced by Crit Harmon (Martin Sexton, Lori McKenna) paints beautiful, vast landscapes behind her intimate vocals and intelligent, heartfelt lyrics.

Qualche anno fa prese vita un nuovo movimento cantautorale al femminile, che sposava una moderna visione del folk rock e che vide il suo apice nel famoso festival del Lilith Fair. Erano i giorni in cui spopolavano Shawn Colvin, Dar Williams, Lisa Loeb, Sara McLachlan, poi questo movimento si sgonfiò fisiologicamente ma la loro impronta rimase indelebile nella scena cantautorale americana. A questo movimento sembra rifarsi Edie Carey, figlia di un insegnante e nipote di una poetessa che ha unito l’amore per la letteratura a quello per la musica. Mentre studiava scrittura creativa a New York ha avuto modo di ammirare Ani Di Franco nella Postcrypt Coffeehouse, fino ad arrivare a studiare qui in Italia la nostra lingua. Nella sua carriera si contano quattro dischi di cui uno dal vivo, e numerosi riconoscimenti come quello di finalista al famoso Telluride Bluegrass Troubadour. Another Kind Of Fire, questo il titolo del suo nuovo album, è stato prodotto da Crit Harmon (Lori McKenna e Mary Gauthier) e vede la partecipazione di ottimi musicisti come Duke Levine (chitarre, mandola, lap steel), Dave Mattacks (batteria) e Brad Hatfield (basso). Le loro melodie rimandano dritto ai giorni del Lilith Fair ma senza dubbio la scrittura della Carey, brilla di luce propria. Le sue ballate soffici, cullate da arrangiamenti elettro-acustici essenziali, svelano testi molto profondi perfetti per quel pubblico che i radiofonici americani chiamerebbero Adult Contemporary. E’ il caso di Hollywood Ending, ma anche delle divagazioni più folk di Lonely, What Love Looks Like. Non manca qualche incursione nel pop rock come nel caso di The Night, Another Kind of Fire, My Heart o delle meno appariscenti ma non meno belle One Shot Deal e Without A Fight. Le qualità della Carey sono ben chiare, la sua profondità e la sua sincerità sembrano venire da un altro tempo, tuttavia qualche guizzo sonoro in più non avrebbe affatto guastato.

Salvatore Esposito