A great vocal experience and a German Big Band playing as an American one
E’ sicuramente una sfida con se stessa quella di Patti Austin. D’altra parte George Gershwin è un autore notissimo che travalica i generi: può essere eseguito in modo classico (Rhapsody in Blue prima fra tutte) e in chiave jazzistica, specialmente nei brani vocali. E in questi illustri predecessori hanno lasciato un segno importante in incisioni discografiche. Ma l’avventura di Patti Austin tra le composizioni immortali dell’artista può considerarsi superata con merito per due motivi: innanzitutto per le sue indubbie doti vocali che permettono di spaziare in un arco di notte piuttosto vasto con cambi di espressione e per la presenza dell’orchestra, anzi della Big Band della Wdr. Questa emittente tedesca è una benemerita della musica, dato che partecipa spesso come partner di incisioni classiche o jazz. Non è un caso che questo album sia stato registrato dal vivo in Germania, tra Colonia e Dortmund. Sono i due estremi del disco quelli a convincere maggiormente per vocalità e arrangiamenti. L’Ouverture iniziale è un eccellente pot pourri di melodie, tutte conosciutissime, da Fascinating Rythm a I Got Rythm (appunto, il trionfo del ritmo). Mentre Lady be Good è lanciata a tutta velocità, grazie anche ai valenti solisti della Big Band che con la voce della Austin restano saldamente sui binari. Un album non solo per nostalgici di Gershwin.
Michele Manzotti
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Track List
1. Medley: Overture/Gershwin Medley
2. I'll Build A Stairway To Paradise
3. Who Cares
4. Funny Face
5. Medley: Love Walked In/Love Is Sweeping The Country
6. Swanee
7. Porgy & Bess Medley
8. Lady Be Good |