Prog hard rock meets freak beat in a psychedelic vein. Let’s go trippin’!!!
Gli scandinavi Dungen sono fra le realtà più interessanti dell’Europa del Nord con il loro hard rock progressive assolutamente incontaminato e le loro melodie mai scontate, l’uso di una strumentazione varia e la consapevolezza di lanciarsi in lunghe cavalcate strumentali con la consegna di non strafar mai. Soluzioni smaliziate, inattese, curve a gomito e un sound che rimanda direttamente ai primi settanta fanno il resto. Il loro nuovo album, “Tio Bitar”, che segue l’acclamato “To Det Lungt” è il loro più completo ed affascinante. Dieci lunghi brani, concepiti e realizzati principalmente da Gustav Ejstes, la mente dell’ensemble, non lasciano dubbi sulle intenzioni soniche del gruppo. La partenza dell’”intro” ti manda dritto dritto in un mondo parallelo con insert di flauti fluttuanti che si scontrano con la chitarra spaziale di Gustav. Avanti così fino ai due brani più belli di “ Tio Bitar”, “Sà Blev Det Bestamt” e la successiva “ Ett Skal Att Trivas“ guidata da una lunga improvvisazione di liuto arabo. Non c’è momento di “Tio Bitar” che deluda comunque; in “Familj” pare di essere in vero Technicolor Dream datato tardo 1967/1968 con cori west coast che intrecciano una sorta di Freak Beat britannico di altissima levatura.
Un grande disco per menti apete su cui sintonizzarsi il più velocemente possibile.
Ernesto de Pascale
Speciale Svezia
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Track List
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