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SPECIALE SVEZIA

The Knife - Silent Shout
(Rabid record/V2)
www.theknife.net

Only The Loneley. Scaring Melodramatic Elettro Pop for isolated and disfunctional people

The Knife sono Olof Dreijer and Karin Dreijer Andersson, da Stoccolma, Sweden e realizzano musica indipendente dal 1999, per la loro etichetta, Rabid Records.
Si definiscono “precise, particular, dark, occult, funny-peculiar, funny-ha-ha“. Duo composta da fratello/sorella amano lavorare nel loro splendido isolamento; producono indipendentemente per licenziare poi a partner selezionati. Hanno suonato dal vivo una sola volta perché sono ancora indecisi su come presentare quella che loro definiscono ‘computer music’ in un modo intelligente sul palco. Affermano di non volersi ripetere e che “il compromesso è il nemico principale, la ripetizione una svendita“.
The Knife sono gli autori di Heartbeats, la canzone intepretata dall’amico compatriota José Gonzales nella pubblicità per Sony Bravia. “Lo abbiamo fatto per soldi e per aiutare la nostra etichetta a crescere”, hanno affermato.
“E inoltre l’intepretazione non era nostra!”
“Silent Shout” loro terzo album è stato iniziato ad essere registrato nel Marzo 2004, prima alla Grand Church della vecchia città, in Stoccolma, poi si hanno abbandonato il sacro luogo del m15esimo secolo per il confort delle proprie case . “Tutto più facile“ hanno affermato.
“Silent Shout” è un album enigmatico, intrigante. “One Hit” è -secondo i due- una “alta marea“, “Still Light” un inno electro/a capella, “Neverland” is “un inno da sala da ballo” con liriche graffianti (‘I’m dancing for dollars for a fancy man’). “Na Na Na” potrebbe essere il risultato di una trasfusione di Science Fiction e Sigur Ros. Alcune atmosfere - “From Off To On”, “ Forest Families” - sono ipnotiche, minacciose, ma anche ironiche, abrasive: ‘They say we had a communist in the family, I had to wear a mask” canta Karin in quest’ultima, e tutto si ricompone.
Attraverso l’intero album la sua voice è manipolata e trasformata per tramutarsi in una a cacofonia di stili vocali che evochino la miriade di personaggi che abitano “Silent Shout“: marinai solitari, ermafroditi, una persona malata o forse due, coppie in crisi, drogati di tubo catodico televisivo satellitare, una moglie disperata, un cittadino biologicamente obeso che strenuamente cerca di conoscere il suo corpo.
“Silent Shout “ è un capolavoro dell’immaginazione, a suo modo; dedicato a quanti amino vivere in disparte, in isolamento, nella penombra, fra il sogno e il delirio, senza giorno né notte.

Ernesto de Pascale

Speciale Svezia

local-Stockholm-freak

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