Pastoral Pop by Victoria Bergsman, formerly of The Concretes. Bucolic!!!
Victoria Bergsman appartiene alla generazione della nuova rivoluzione soffice nordica. Una Summer of Love che dura un mese di sole a mezzanotte per poi essere assorbita nel vuoto, nell’intimità, nel silenzio fuori le grandi città. Originariamente componente del gruppo The Concretes, uno dei pochi ad aver scavallato con successo i mari ed ad aver trovato successo negli Stati Uniti, la Bergsman debutta con un proprio progetto, Taken by The Trees, che ha trovato subito partner importanti in Inghilterra come la Rough Trade.
Victoria, che aveva ultimamente prestato la propria voce al brano di successo “Young Folks” del duo folk pop Peter Bjorn & John ha dato alla luce un progetto ben amalgamato alla sua esile voce, riconoscibile ma dalle poche possibilità pindariche. L’attitudine è quella di un Pop cameristico, mai insolente, sinuoso ( “Lost & Found“ il brano migliore della raccolta ), a volte circolare ( “ Hours Pass Like Centuries”) che lascia addirittura posto a un bellissimo strumentale ( “Open Field”) dai toni cinematici, misurato nell’esposizione e garbato nel porsi, dosato nella scelta degli strumenti, una scelta che riappare chiara nel brano conclusivo della raccolta, “ Cedar Trees“. Bjorn Vitling, bassista, chitarrista e pianista e John Eriksson, percussionista e vibrafonista sono l’anima musicale del progetto che mostra le idee chiare dei due musicisti e il lavoro sulle melodie che Victoria Bergsman ha svolto bene, evitando banalità ma senza mai cadere nell’ astratto.
Il Tono pacato di “Taken By The Trees”, album realizzato in soli sei giorni complessivi, è simile a quello che possiamo trovare in altri album provenienti dalle stesse sponde, a sottolineare la presenza di una idea forte nella progettualità e nella successiva lavorazione dei musicisti da lì provenienti.
Implicitamente affiora infatti la richiesta ad una maggiore attenzione da parte dell’ascoltatore che sarà infine ben ricompensato.
Ernesto de Pascale
Speciale Svezia
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