Disfunctional Pop Songs in an intimate musical setting
Il gruppo più americano della scena svedese, in azione dai tardi anni novanta, riporta con un album dai toni gioiosi e dalle armonie sempre in primo piano con scelte musicali molto azzeccate ( “Didjion” vagamente anni ottanta ). Adesso che Victoria Bergsman ha deciso per il grande passo della carriera solista( Taken by The Trees ) le redinini vocali sono passate alla batterista lisa Milberg che dà dimostrazione di saperci fare. The Concretes, nati dalle ceneri di un trio tutto femminile ed evolutosi negli anni in un ottetto, poi settetto, si muovono con la logica dell’ensemble aperto e anche in questo “Hey Trouble” gli ospiti sono innumerevoli. Quantomeno curiosa la voglia di anni ottanta del gruppo, una strada trattata senza mai strafare e ben calibrata sull’offerta vocale corale. Meglio infatti in brani come “If We’re Lucky We Don’t Get There On Time” dove lo sforzo collettivo di misura e pacatezza prevale. Più in generale è il tono post teenagers a convincere - anche se The Concretes sono ramai tutti trentenni - come se l’estate non fosse mai passata e i problemi tutti da venire. Finale intimista con “Simple Song”, una storia di amor perduto raccontata nell’ultimo risveglio prima di un addio da uno dei due amanti in questione, canzone che con il suo testo disfunzionale mostra il lato agrodolce delle composizioni di “Hey Trouble“, un disco che nonostante le velleità pop va avanti dritto nella ricerca di un sound originale e ricercato.
Ernesto de Pascale
Speciale Svezia
canale a Stoccolma
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Track List
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