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Department of Eagles - In Ear Park
(4AD)
www.departmentofeagles.com

Lazy River’s Pop symphonies from Grizzly bears’s expatriots

Da qualche tempo a questa parte i cosiddetti progetti collaterali stanno dando più soddisfazione a chi li realizza di quanto ne possano dare i progetti ammiragli. E’ stato il caso di Brakes, Racounteurs, Loose fur Hell di Jeff tweedy. Perfino Thom Yorke dei Radiohead si è lanciato a un certo punto in un proprio progetto parallelo, pubblicando come solista, fino al recente The Last Shadow Puppets somma di Artic Money e Rascals. In questo nuovo sottoinsieme di evtni e pubblicazioni, possibili risentimenti e animosità di talenti in cerca d’aria compie un passo ben più oltre di altri citati il side-project di Daniel Rossen (dei brooklyniani Grizzly Bear) che giunge al secondo album con i suoi Department of Eagles.
Il gruppo, c debutto nel 2003 con the Cold Nose, mette le mani in diversi vasetti di cioccolata e marmellata : il quieto folk di Floating on the Lehigh, rock classico qui e lì, un malcelato amore per i Kinks in No One Does it e tutte le dinamiche del noise pop oggi tanto di moda in Waves of Rye. Quel che soprattutto il progetto mostra è le capacità del gruppo, la voglia di fare una musica da ascolto seria e per adulti che non perda mai di vista il “gancio” melodico né l’ingegnoso intreccio strutturale che certi brani di In Ear Park portano fuori in bella vista, richiedendo multipli e ripetuti ascolti di un disco che piacerà ai seguaci di Van Dyke Parks a chi ama le elegie pastorali ruvide alla Arcade Fire. Voci e accordi si miscelano infatti perfettamente senza togliere ai contenuti e alla atmosfera da lento incedere che pervade l’opera. Un disco che potrebbe entrare fra i migliori dell’album ma che - ripetiamo - richiede molti ascolti e la predisposizione allo stupore e alla concentrazione.

Ernesto de Pascale


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